FUORISCHERMO

 

VISIONI, APPUNTI, CURIOSITÀ
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IN SALA 6/4:: Buona Pasqua! E se tra un uovo e una colomba riuscite pure a concedervi qualche ora di distrazione cinematografica, ecco quello che vi offre in questo fine settimana lo specchio di sogni e paure. Si parte con The Illusionist di Neil Burger con Edward Norton e Paul Giamatti ambientato nelle cupe atmosfere di inzio '900 tra incantesimi e magie. Si passa al nuovo episodio della saga di Mr. Bean con Mr Bean va in vacanza di Steve Bendelack e si fa tappa pure nel dark-movie di Stephen Hopkins, I segni del male con Hilary Swank. Per non perdere l'abitudine agli horror europei arriva Them di David Moreau e per rievocare l'epoca della DDR, ci pensa il thriller di Florian Henckel von Donnersmarck, premio Oscar 2007 per il miglior film straniero, con Le vite degli altri. Dulcis in fundo la comemdia francese di Laurent Tirard, con Laura morante, Le avventure galanti del giovane Moliere. Ancora auguri e, nel caso, buon cinema.
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IL CINEMA ITALIANO TORNA A SORRIDERE:: I successi ottenuti dal cinema italiano nel primo scorcio del 2007 fanno ben sperare: un 40% del pubblico in sala nel primo trimestre fa gridare molti quasi al miracolo. "Siamo come la Fiat, siamo ripresi! - dichiara Carlo Verdone in un'inchiesta del Giornale dello Spettacolo -. E come per la Fiat, io oggi comprerei azioni del cinema italiano". Sulla stessa linea, ma più misurato anche Paolo Virzì: "Non bisogna mai spaventarsi né esaltarsi troppo. Diciamo che il cinema italiano nonostante tutto c'è ancora e mi sa che ci sarà ancora a lungo. Abbiamo persino resistito eroicamente alla promozione in tv condotta da Gigi Marzullo, che avrebbe messo in ginocchio qualsiasi cinematografia al mondo". Simili le cautele di Giuseppe Bertolucci, che applaude il ritorno al cinema dei giovanissimi, ma invita alla prudenza: "Visto, però, che ogni sei mesi si parla di rinascita del cinema italiano, ci andrei piano con le parole. Quando i fiori sbocciano fuori stagione, poi non ci sono i frutti perché arrivano le gelate. Il clima, oggi, mi sembra da gelata e non da grandi frutti". Di ordinaria ciclicità fra morti e rinascite parla anche la sceneggiatrice Heidrun Schleef: "Sono in Italia dall'85 e da allora ho sentito dire che il cinema italiano è morto, e poi risorto, almeno tre volte. Il problema è nel sistema che si è creato. Abbiamo pochissimi produttori indipendenti. E invece tutto dipende dal modo di produrre, da dove arriva il denaro e come viene speso. Un buon cinema si regge su una produzione in buona salute. E al momento mi sembra proprio che questa manchi in Italia". Conferma alle sue parole arriva dalla testimonianza di Laura Morante, costretta a ricercare una produzione in Francia per il suo esordio alla regia: "Nel nostro Paese non è solo difficile trovare i finanziamenti. Se non si tratta di un prodotto destinato al grande pubblico, il film, una volta realizzato, viene abbandonato a se stesso. In Francia c'è un'attenzione maggiore a tutte le fasi di lavorazione".
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ALBA FILM FESTIVAL, I PREMIATI:: Il dramma di un Inuit ha stregato l'Alba Film Festival. Vince la sesta edizione il canadese The Journal of Knud Rasmussen, testimonianza dei registi Zacharias Kunuk e Norman Cohn su una popolazione strangolata da suicidi e disoccupazione. Il premio della regia va invece a Nachmittag, che la tedesca Angela Schanelec ha ispirato al Gabbiano di Cecov. Il "promettente talento visivo" vale poi una menzione speciale a Fourteen di Hirosue Hiromasa, su difficoltà e alienazione degli adolescenti in Giappone, mentre il pubblico del festival preferisce Sonhos de Peixe, per cui Kirill Mikhanovsky ha reclutato i veri pescatori della costa nordorientale del Brasile. Dalla giuria Signis, in cui le italiane Angela Prudenzi e Cornelia Colosio affiancano l'ungherese Mark Teglasy, un riconoscimento va infine all'argentino El Otro, già vincitore del Gran Premio della Giuria e dell'Orso d'Argento per la migliore interpretazione all'ultima Berlinale. Nella sezione "Cinema, uno sguardo nuovo" si impone il franco-cambogiano Le papier ne peut envelopper la braise di Rithy Panh, mentre l'austriaca Anja Salomonowitz si aggiudica il premio per la regia di Kurz Davor ist es Passiert e una menzione speciale va all'italiano Nisida di Lara Rastelli. Completano il palmares un riconoscimento alla qualità e l'originalità dell'israeliano 9 Star Hotel di Ido Haar e il premio del pubblico al brasiliano Santiago di Joao Moreira Salles.
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L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO AL TRIBECA:: Il complesso musicale multietnico accompagnerà l'omonimo documentario di Agostino Ferrente alla sesta edizione del TriBeCa Film Festival ideato e diretto da Robert De Niro. "L'Orchestra di Piazza Vittorio, ha detto Ferrente, si esibirà per esplicità volontà di De Niro. Nonostante la musica etnica negli Usa sia inflazionata, Bob ha apprezzato il messaggio di fratellanza dell'ensemble, lo stesso che è alla base del TriBeCa, nato dalle macerie di Ground Zero". Prima di approdare a Lower Manhattan (il TriBeCa è in programma dal 25 aprile al 6 maggio), L'Orchestra di Piazza Vittorio sarà presentato al festival di Buenos Aires. Non solo, l'orchestra ha appena suonato a Sidney in occasione dei Mondiali di Nuoto: "Da tradizione - dice Ferrente - il successivo Paese ospitante i Mondiali propone un evento culturale: l'Italia - la prossima edizione sarà a Roma nel 2009 - ha scelto il mio documentario e l'ensemble: siamo molto orgogliosi".
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SULLE ORME DEL FRATELLO:: Dopo il successo editoriale (250.000 copie vendute) Silvio Muccino ha annunciato che dirigerà a breve il film dal suo romanzo Parlami d'amore (scritto a quattro mani con Carla Vangelista). Già individuati i protagonisti: Nicole, borghese, 40 anni, sarà interpretata da Aitana Sanchez. Carolina Crescentini invece sarà la giovane co-protagonista assieme, naturalmente, a Silvio, nei panni di Sacha, ancora una volta ragazzo ribelle.
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IL RITORNO DI SALVATORES CON AMMANITI:: Dopo Io non ho paura si riforma la coppia Gabriele Salvatores-Niccolò Ammaniti. Il regista starebbe infatti lavorando all'adattamento per il grande schermo di "Come dio comanda", l'ultimo romanzo di Ammaniti. Il progetto è coprodotto da Rai Cinema, che ha recentemente comprato i diritti del libro, e Colorado Film, che con Salvatores sta realizzando anche Un solo mondo. Al centro della vicenda di "Come dio comanda" Cristiano, un ragazzino di 11 anni, e suo padre Rino, disoccupato, emarginato e violento. L'altro progetto Un solo mondo, da un soggetto originale di Umberto Contarello e dello stesso Salvatores, si presenta come un film internazionale ad alto budget, che coinvolgerà perciò partner stranieri, compreso anche uno sceneggiatore americano. "Un progetto impegnativo che richiederà parecchio tempo sia per la parte finanziaria sia perché punta per il protagonista ad un famoso attore statunitense che al momento ha un'agenda fitta di impegni artistici. Il secondo è un progetto italiano che ci piace molto, ma non è ancora definito", ha dichiarato a Cinecittà News il produttore Maurizio Totti. Totti ha inoltre confermato l'impegno di Salvatores nella produzione artistica della serie tv, annunciata da Sky, Quo Vadis Baby ispirata all'omonimo suo film e che sarà diretta da Guido Chiesa.
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PICCOLA ANTEPRIMA DI SWEENEY TODD:: Sul web arrivano ancora nuove immagini da Sweeney Todd, il film di Tim Burton con Johnny Depp. E proprio di quest'ultimo sono le foto che hanno invaso i siti dei fan nelle ultime ore: parecchie immagini nelle quali Depp appare nei pani del barbiere assassino di Fleet Street, un personaggio dai capelli alquanto balzani! Uscito nel 1979 a Broadway, Sweeney Todd è tratto da un'opera teatrale di Christopher Bond. Le musiche e i testi delle canzoni sono opera di Stephen Sondheim, che per questo musical vinse otto Tony Award (gli Oscar di Broadway), compreso Miglior Musical. Il film di Burton uscirà il 21 dicembre negli Stati Uniti. Chissà se a Venezia si vedrà qualcosa...
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CINEMA E IMPRESSIONISTI:: Dalla mostra di Palazzo Strozzi a Firenze al grande schermo del vicino cinema Odeon (piazza Strozzi). Cezanne e gli Impressionisti sono al centro di una bella rassegna pomeridiana di nove film d'autore curata dal critico Roberto Salvadori con il marchio della Mediateca Regionale Toscana e del Gruppo Cinehall, in collaborazione con Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Palazzo Strozzi, che hanno rispettivamente prodotto e realizzato l'esposizione. La rassegna ''Epoque Cezanne. Gli artisti e il loro mondo al tempo degli Impressionisti'' (4 aprile - 25 maggio) offrirà due repliche per settimana, il mercoledì e il venerdì, sempre alle 15. L'ingresso è gratuito. Apre la rassegna ''Ritratto di signora'' (con Nicole Kidman e John Malkovich ), tratto dal capolavoro di Henri James sul diverso clima culturale fin de siecle tra Europa e Stati Uniti. Chiuderà il romantico ''Camera con vista'' di James Ivory sulla passione classicheggiante del mondo anglosassone per la Firenze degli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento.
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ROSSELLINI ALL'OBERDAN:: Pietra miliare della storia del cinema, Roberto Rossellini viene ricordato a trent'anni dalla scomparsa con una rassegna «Roberto Rossellini più grande del cinema», divisa in due parti e supervisionata da Enrico Ghezzi. Il primo ciclo, iniziato mercoledì 4, è dedicato a 26 fra lunghi, corti e mediometraggi, ad ottobre l'altro appuntamento con i lavori del maestro realizzati per la televisione. L'occasione è da non perdere anche perché i film vengono presentati in pellicola (solo 3 le eccezioni) e alcuni in edizione restaurata, come il titolo che ha aperto la retrospettiva, il celebre «Roma città aperta» (1945, restauro in digitale l'anno scorso a cura di Cinecittà Digital, Cineteca nazionale e Assessorato Comune di Roma), primo capitolo della «trilogia della guerra», proseguita con altri due capolavori, «Paisà» (1946), in programma giovedì 19 alle 21, e «Germania anno zero» (1948), sabato 21 alle 21.30. C'è poi l'altro Rossellini, «didattico» come lui stesso amava definirsi nel portare sullo schermo «bilanci di periodi storici», e che allo stesso modo voleva cercare di capire la realtà, la coscienza e l'intelligenza, sperimentando nuove vie, stilistiche e narrative, come dimostrano «Europa '51» (1952), venerdì 6 alle 21.30, e «Viaggio in Italia» (1953), giovedì 12 alle 21.30, interpretati da una eccezionale Ingrid Bergman, splendida anche nell'ultimo film girato con Rossellini, il raro «La paura-Non credo più all'amore» (1954), raffinatissimo nelle atmosfere noir, e che viene abbinato sabato 21, dalle 15, all'episodio «famigliare» di «Siamo donne» (edizione restaurata, 1953). «Roberto Rossellini più grande del cinema», da mercoledì 4 a sabato 28 all'Oberdan, viale V. Veneto 2, tel. 02.77.40.63.00, ingresso 5 euro più tessera (3 euro).