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Titolo originale: Zodiac
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: James Vanderbilt
Montaggio: Angus Wall
Musica: David Shire
Fotografia: Harris Savides
Interpreti principali: Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Jake Gyllenhaal, Pell James, Patrick Scott Lewis, Lee Norris, Bijou Phillips, Peter Quartaroli, Mark Ruffalo
Origine : Usa, 2007
Durata: 158'
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Ambientato in California, con epicentro San Francisco e lungo un arco temporale che dura oltre vent'anni, Zodiac racconta la
storia vera del serial killer che rivendicava i suoi omicidi con lettere enigmatiche fatte recapitare alle redazioni dei
giornali, inseguito da polizia, detective e soprattutto giornalisti pronti a "sbattere il mostro in prima pagina". Sesto
lungometraggio per Fincher che torna a raccontare ossessioni, fughe, insegumenti e storie di deliranti follie umane. Zodiac
è un film genetico, nel senso che appartiene completamente a Fincher nonostante derivi da una storia vera. Possiede
i nuclei tematici, estetici e retorico/morali del suo cinema e si basa ancora una volta sulla condizione mentale dell'uomo.
Fincher sottolinea di continuo come il killer, il nemico, non sia soltanto qualcuno da fermare o qualcosa da sconfiggere.
Il killer riveste il significato dell'esistenza per chi lo insegue. Un'ossessione claustrofobica, come quella di Panic
Room, destabilizzante, come in Fight Club, vorace, come in Seven. Per il resto si intravedono
inquadrature suggestive (come quelle aeree da puro videogame), si ascolta buona musica e nel complesso, nonostante i 160
minuti che potrebbero scoraggiare lo spettatore, il ritmo resta elevato. Tanti, forse, troppi elementi da codificare,
rappresentare e assemblare, ma il finale è spiazzante e questa, rimane la più grande ossessione.
DAZEROADIECI:: 7,5
MATTEO MAZZA
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Fine anni ’60: un serial killer insanguina la contea di San Francisco con delitti apparentemente gratuiti e si
diverte a sfidare la polizia con lettere crittografate inviate ai giornali. Non verrà mai catturato. Il principale
sospettato muore anni dopo l’ultimo delitto,senza che si siano mai trovate prove conclusive sulla sua colpevolezza.
Fincher (“Seven”) racconta la storia, vera, mantenendola inconclusa così com’è, e assumendo la prospettiva di chi indaga
ossessivamente sui delitti: primo fra tutti un giovane vignettista (Jake Gyllenhaal), poi un ambizioso detective
(Mark Ruffalo) e più sullo sfondo un giornalista che si lascia andare ad una deriva etilica nei permissivi anni ’70 (Robert
Downey jr.). “Zodiac” è un serial killer movie molto atipico, dove le imprese dell’assassino sono relegate in
parentesi, mentre la scena è dominata dalle indagini e dai dialoghi tra i protagonisti, e dall’andamento molto bizzarro:
più serrato nella prima parte, dove il killer si manifesta e le indagini hanno inizio, per allargarsi a cerchi
concentrici sempre più dilatati man mano che il tempo passa e gli avvenimenti si diradano, per tornare ad infittirsi nella
parte finale, quando il vignettista riprende le indagini e pare avvicinarsi ad una possibile verità. Ad essere ossessionati
dal delitto qui non appare tanto il misterioso assassino, quanto coloro che si mettono sulle sue tracce. Malgrado la
lunghezza e la scarsezza di thrilling, il film si segue con interesse; a sfuggire è un po’ il senso dell’intera
operazione.
DAZEROADIECI: 7
MAURO CARON
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