FUORISCHERMO

 

VICKY CRISTINA BARCELONA
FLYER
Titolo originale: Vicky Cristina Barcelona
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Montaggio: Alisa Lepselter
Musica:
Fotografia: Javier Aguirresarobe
Interpreti principali: Scarlett Johansson, Rebecca Hall, Javier Bardem, Penélope Cruz, Chris Messina, Patricia Clarkson, Kevin Dunn, Silvia Sabaté, Pablo Schreiber, Zak Orth, Lluís Homar, Abel Folk, Julio Perillán, Joel Joan, Carrie Preston
Origine : Spagna, USA 2008
Durata: 97'

FLYER Ripetizione (un pò goffa e a volte ingenue) di alcune recenti riflessioni alleniane, VCB è un film che cerca di coniugare, tipo bigino, le idee erotico/sentimentali di Woody, il fascino e il calore di Barcelona, la bellezza di attrici e attori con i loro corpi e linguaggi. Narrato da una voce fuori campo che sembra fa capire subito il clima finto della situazione, è proprio nella finzione che VCB trova un piccolo spiraglio per salvarsi. Dopo un incipit un po’ troppo costruito e appesantito la narrazione va come te l’aspetti e sentire litigare in spagnolo Bardem e Penelope Cruz è già di per sé un momento curioso. Da vedere in lingua originale. Forse si apprezza di più. Forse.
DAZEROADIECI:: 6,5
MATTEO MAZZAMATTEO MAZZA


FLYER Dopo aver creato un proprio inimitabile stile (che ci piacerebbe rivedere ancora e ancora sugli schermi) ed aver via via reso omaggio a Bergman, a Fellini, all’espressionismo tedesco e via citando, Allen rivolge stavolta la propria attenzione cinefila al Tuffaut di Jules e Jim. Prima ancora che si realizzi nella storia il triangolo amoroso che cinematograficamente rimanda per antonomasia al film francese, è lo stesso stile del racconto a rendere esplicita la citazione fin dalle prime sequenze, con la voce fuori campo che delinea storia e situazione e personaggi con uno stile inconfondibile, sbrigativo, ellittico e distaccatamente partecipato. Il libertinismo di origine in fondo illuministica, qui attribuito alla calda Spagna e temperato dalla riservatezza anglosassone, appare un po’ datato, ma il film rimane estremamente godibile, adottando un tono leggero che lascia in disparte tanto l’umorismo alleniano che gli accenti tragici del prototipo truffautiano. Bel quartetto d’attori (si tratta infatti di un triangolo un po’ quadrilatero): l’incantevole (come al solito) Johansson, l’affascinante Bardem, la focosa Cruz e infine la Hall, scettica dalla carne debole.
DAZEROADIECI: 7
MAURO CARONMAURO CARON