Spirit, eroe “morto e sepolto”, protegge Central City dai criminali ma Octopus, nuovo genio del male, vuole eliminarlo. Tratto dai fumetti di Will Eisner,
The Spirit non brilla certo per colpi di scena. Frank Miller, dopo lo stupefacente
Sin City (ora manca Rodriguez in regia e si vede), sbaglia il colpo sviluppando un film formalmente ed esteticamente interessante ma senza la minima profondità di personaggi e storia. In cravatta rossa e scarpe bianche, lo spirito della città sopravvive in un mondo di carta, descritto con toni ironici e quasi demenziali. La sceneggiatura troppo scarna e strutturata su dialoghi banali, imprime un ritmo lentissimo al film dove l'unica attrazione rimane l'ambientazione chiaroscurata da comic, che però, da sola, annoia anch'essa ben presto. Una realtà di “sudore, muscoli e sangue” sfuma nelle pochezze interpretative di Gabriel Macht, soppesate da un Samuel L. Jackson (Octopus) spavaldo e sadicamente al limite del non-sense, unico personaggio-forza del film. Per il resto, tutto rimane un tentativo fallito di valorizzare un fumetto degli anni cinquanta e creare un film vicino al successo
Sin City.
DAZEROADIECI:: 5
ANDREA GUETTA