Sette variazioni sul tema: sette uomini di varia età, dalla prima adolescenza alla maturità, vivono un momento di crisi nella loro esistenza, sospesi tra paura e desiderio. Il film è un mosaico in cui le sette esistenze si sfiorano, si toccano e si intersecano, dove a fare da unione, mancando l’unità di azione e di personaggio, sono le cornici ambientali (una città francese affacciata sull’Atlantico) e temporali (l’arco di tre giorni in cui si svolge un congresso di antropologia). La struttura a più fili ormai è già stata molto usata e vista e non costituisce più una novità; la Garcia da parte sua ha un’idea di cinema indubbiamente seria, ma che stenta a coinvolgere lo spettatore, tanto dal punto di vista emotivo che intellettuale. Un sindaco adultero e un padre pure; uno scienziato solitario ed un altro fallito; un ladruncolo da strapazzo e un tennista stressato, più un ragazzino che soffre dei tradimenti del padre e al quale il titolo originale (“Selon Charlie”) sembra attribuire la titolarità del punto di vista (ma non è così): la Garcia rivendica nelle interviste l’omogeneità del tono che è riuscita a mantenere nel raccontare storie diverse, ma non è affatto detto che ciò sia un bene per il film.
DAZEROADIECI: 6
MAURO CARON