Perché un film sull’indipendenza irlandese, oggi?
Il mio primo interesse per la storia irlandese fu suscitato da Jim Allen quando scrisse ‘Giorni
di speranza’, la storia di un soldato che parte volontario per la Prima Guerra Mondiale ma
che viene mandato in Irlanda invece di andare a combattere in Francia. Allora ‘Hidden
agenda’ riguardava gli eventi contemporanei al Nord ma noi abbiamo sempre ritenuto
che essi non potessero essere compresi senza sapere perché l’irlanda era stata divisa e di
come era iniziato il conflitto. Credo che ciò che è successo in Irlanda nel 1920 -1922 sia
una di quelle storie per le quali l’interesse non si attenua mai. Come nel caso della Guerra
Civile spagnola, si è trattato di un momento fondamentale. Essa rivela come una lunga
battaglia per l’indipendenza sia stata avversata nel suo momento di successo da una
potenza coloniale che, nello spogliarsi del suo impero,comunque riusciva a mantenere
ancora intatti i suoi interessi strategici. Si trattava dell’astuzia di persone come Churchill,
Lloyd George, Birkenhead ed altri. Quando furono messi in un angolo, quando non
rispondeva più ai loro migliori interessi continuare a negare l’indipendenza, cercarono di
dividere il paese e diedero il loro appoggio a quelli del movimento per l’indipendenza che
erano pronti a consentire che il potere economico rimanesse nelle stesse mani di coloro
con i quali, per usare un’espressione consacrata dal tempo, “potevano fare affari”.
Esiste uno schema che si incontra continuamente -questo tipo di manipolazione da parte del
potere dominante, come interessi diversi si uniscono di fronte all’oppressore comune ed
infine come quelle contraddizioni devono necessariamente emergere. Sono sicuro che lo
si riscontri oggi in posti come l’Iraq, dove l’opposizione agli Stati Uniti ed alla Gran
Bretagna ha unito tanta gente che scoprirà di avere interessi diversi quando gli americani
e gli inglesi saranno finalmente costretti ad andare via.
Come giudica il Ken Loach “storico” i fatti del 1922?
Cosa era possibile nel 1922? Le forze contrarie al trattato avrebbero potuto vincere e in
che direzione avrebbero portato l’rlanda? Fu solo cinque anni prima, nel 1916 che la
rivolta fu condotta dal socialista marxista James Connolly, il cui movimento
indipendentista era basato sulla lotta di classe:”la causa d’Irlanda è la causa dei
lavoratori”.. Di contro, gli effetti negativi di quello che era stato in effetti concordato nel
trattato afflissero gli irlandesi per decenni a venire. Gli stenti continui significavano che le
persone partivano a migliaia per l’Inghilterra e l’America. La divisione portò
inevitabilmente alla guerra nel Nord, dove i diritti civili erano stati soppressi.
Sono rimasto sorpreso di quanto continuino ad essere familiari gli argomenti a Cork e
dintorni, dove abbiamo effettuato le riprese. Ovviamente ciò è molto attuale al Nord
dell’Irlanda poiché essi continuano a combattere alcune delle stesse battaglie. Pensavo
che al Sud la cosa fosse svanita ma incontravamo continuamente persone che avevano
delle storie da raccontare. La maggior parte della gente conosceva i nomi dei
personaggi coinvolti, degli eroi locali della Colonna Volante e conosceva date ed
incidenti: “Uno dei Tan fu inseguito lì, attraverso quel campo, tizio e caio fu catturato qui”.
Quindi il ricordo persiste molto più a lungo di quanto la gente pensi.
Come è avvenuto il lavoro al livello della scrittura filmica?
All’inizio c’è solo un foglio di carta bianca e la grande tela storica e il problema è come
distillare tutto ciò in esperienza umana. Poi Paul (Laverty) elabora i personaggi ed una
narrazione che li segue attraversi diversi conflitti e risoluzioni. Se questa cosa viene fatta
bene i personaggi sono assolutamente radicati nella propria esperienza e nella capacità
di comprensione ma quella capacità è necessariamente limitata. L’interpretazione del
film deve essere separata da tutti questi singoli punti di vista ed essere in grado di vederli
agire l’uno sull’altro.
Quando realizziamo il film siamo fiduciosi nel fatto che abbiamo fatto abbastanza bene il
lavoro a monte cosicché, se gli attori sono semplicemente fedeli ai propri personaggi,
tutto il resto sarà implicito e rivelato. Paul (Laverty) è molto bravo ad elaborare una
narrazione dove tutto è implicito. Non è necessario dire le cose direttamente. Dovrebbe
essere in realtà un po’ come un campo di rape, dove si può vedere qualcosa che viene a
malapena fuori dal suolo ma tutto il resto è sotto la superficie. Se la sceneggiatura è
giusta, i personaggi dovrebbero essere allora in grado di essere peculiari quanto è
necessario e tu sai che il cuore della storia continua ad esistere. Qualunque cosa
sbagliata nella sceneggiatura può solo raramente essere risolta dopo l’inizio delle riprese.
Quello che ha rappresentato una sfida, ciò che non sono sicuro di aver sufficientemente
risolto, è stato trovare l’equilibrio tra l’autenticità del periodo e il mantenere l’atmosfera
del film contemporanea ed attuale. Per cui potrebbero esserci dei puristi che rimarranno
interdetti davanti ad un paio di frasi ma alla fine credo che questo sia un piccolo prezzo
da pagare. No si potrà mai ricreare il passato con precisione, si tratta sempre di
un’approssimazione ma il tentativo è quello di catturare lo spirito ed evitare ogni cliché.
Le persone più anziane potrebbero prestare maggiore attenzione al linguaggio, perché
loro vi sono più vicini in termini temporali. Si tratta di un equilibrio difficile, qualunque cosa
tu faccia non sarà mai completamente soddisfacente.
Il suo cinema si contraddistingue anche perché assume un carattere collettivo molto coinvolgente. Quanto conta per lei questo aspetto?
E' sempre straordinario. Se si sceglie il programma di preparazione giusto questo fissa il contesto per tutto il film ed il
modo in cui gli attori lavoreranno insieme (su questo c’è stata un’intera settimana di
“formazione di base” poco prima delle riprese). Pertanto, sebbene quella prima settimana
sia stata dura e pesante da un punto di vista fisico, è emerso il carattere del film e poi di
questo vivi di rendita, di questo spirito collettivo. Se le persone si fossero semplicemente
presentate di giorno in giorno e avessero fatto quello che dovevano per poi tornarsene a
casa non avrebbe funzionato, deve esserci una coscienza collettiva alla quale tutti
possono fare riferimento. Lo sforzo collettivo comprende sempre battute continue, un paio
di persone vengono nominate comici e ce ne sono generalmente un paio che
misteriosamente si feriscono il che significa che non possono fare i lavori più duri!
Spesso, nei film di guerra è presente un’ipocrisia, laddove si sostiene che essi sono contro
la guerra ma poi, gran parte dell’intrattenimento è dato dalle esplosioni e dalla presenza
del sangue. Non mi sembra poi così tanto contro la guerra affermare: ”odiamo le uccisioni
ma, fintanto che sono sullo schermo, godiamocele. Esiste una lunga tradizione a riguardo
che risale al dramma giacobino ma senza la poesia credo che si tratti di un qualcosa di
alquanto scadente. Se si vede molto sangue sullo schermo si sa che presumibilmente non
hanno ucciso migliaia di persone, quindi diventa una distrazione, ti distoglie dal film.
Potrebbe esserci qualcuno che definirebbe il suo film antibritannico?
Non lo definirei un film anti-britannico ed incoraggerei le persone a vedere la propria
lealtà in maniera orizzontale al di là dei confini nazionali, quindi non si tratta di un film sugli
inglesi che maltrattano gli irlandesi. Le persone in una determinata posizione sociale
hanno in comune con persone di un altro paese ma nella stessa posizione sociale molto
più di quanto non abbiamo in comune, diciamo, con quelli che sono al vertice della
propria società. Si può argomentare che abbiamo la responsabilità di criticare gli errori e
le brutalità dei nostri leader, passati e presenti. Lungi dall’essere antipatriottico è un
dovere che non possiamo ignorare. E’ interessante che Blair abbia di recente parlato di
anti-americanismo. Nel farlo vuole sostituire il governo americano con la gente; vale a dire
non attaccare le cose negative che fa il governo perché un questo modo si attacca la
gente. Si tratta di una falsa argomentazione che è utilizzata da molto tempo.
Gli inglesi hanno lasciato una terribile eredità in Irlanda e le forze progressiste hanno subito
enormi battute d’arresto dopo il Trattato. Ma, ciononostante, e nonostante la sofferenza
che viene illustrata, rimane il fatto che gli inglesi se ne andarono a passo deciso. In questo
c’è un elemento di speranza.