A voler citare riferimenti alti, si direbbe che l’esordiente Marengo si sia visto molto del
noir degli ultimi
decenni, da Lynch (vedi la sequenza d’apertura che porta all’interno del night “The Door”) a Tarantino (i personaggi
grotteschi e violenti), ai Landis, Demme e Scorsese (
Tutto in una notte, Qualcosa di travolgente, Fuori orario) che
negli anni ’80 mescolavano i generi mixando
noir, commedia, azione,
horror. Ma
Notturno bus è un film
italiano e all’italiana, per cui gli inseguimenti si fanno con gli autobus dell’Atac, gli agenti segreti sono bolsi,
romantici e buonisti, il poliziotto cattivo (sic) è Citran e manca quasi del tutto la cattiveria che dava mordente e senso
ai modelli. Il girotondo si compie attorno ad un
microchip che fa da hitchcockiano
mcguffin, e la trama
trascura qualsiasi riferimento alla realtà italiana contemporanea mantenendo il tutto in un’atmosfera un po’ astratta che
non diventa stilizzazione. Il
cast annovera tra gli altri il simpatico Mastandrea, la bella Mezzogiorno,
Fantastichini, Citran, e partecipazioni di Iaia Forte, Catania, il Franek del soldiniano
Brucio nel vento. Dire che
ci si appassiona sarebbe esagerato, ogni tanto si sorride, e poi c’è (e come poteva essere altrimenti?)
l’
happy end…
DAZEROADIECI: 6
MAURO CARON