FUORISCHERMO

 

MI FIDO DI TE
FLYER
Titolo originale: Mi fido di te
Regia: Massimo Venier
Sceneggiatura: Ale, Franz, Walter Fontana, Mauro Spinelli, Massimo Venier
Montaggio: Carlotta Cristiani
Musica: Paolo Jannacci, Daniele Moretto
Fotografia: Italo Petriccione
Interpreti principali:Alessandro Besentini, Francesco Villa, Maddalena Maggi, Lucia Ocone, Roberto Citran
Origine : Italia, 2006
Durata: 100'

FLYER L’amicizia va oltre le difficoltà. Anzi, in questo caso l’amicizia nasce dalle difficoltà, si cementa nel superarle e resiste a tutto e tutti. Questo accade ad Ale e Franz, due disperati, accomunati dalla mancanza di soldi, di lavoro, e soprattutto da mogli ignare della dura realtà delle cose. Alessandro (Ale), ladruncolo di periferia, è costretto a fare piccoli furti per cercare di saldare i suoi debiti con due caricature di mafiosi; Francesco (Franz), ex manager – licenziato- di una grande azienda, si arrangia come può per sopravvivere, facendo umili lavoretti e cercando un nuovo impiego. Il caso vuole che le loro sventurate vite si incontrino, dando vita ad una coppia tutt’altro che onesta. Il coinvolgimento del film va sempre in crescendo: inizio lento ma il pathos per le avventure dei due protagonisti aumenta gradualmente. La simpatia rimane una costante per tutto il film. In certi punti più che una storia di amicizia sembra un documentario su una “scuola di ladri”, ma questo fa parte del gioco. Gioco che Massimo Venier conferma di saper dirigere con maestria: sentimenti alla base e comici come protagonisti , ed ecco che “La commedia sentimentale alla Venier” (come nei film di Aldo, Giovanni e Giacomo) è garantita.
DAZEROADIECI:: 7
SAMUELE TRAMONTANOSAMUELE TRAMONTANO


FLYER Un duo comico televisivo, il regista cinematografico di Aldo, Giovanni e Giacomo… diciamo che le credenziali non lasciavano ben sperare. Invece Mi fido di te è un film che sta in piedi e cammina con le proprie gambe: merito di una storia collocata sullo sfondo di un’Italia contemporanea dove il mondo del lavoro è una giungla e dove le stesse regole del mondo del marketing possono essere applicate a quello della truffa, ambientata in una Milano realistica e per nulla cartolinesca, con personaggi che riescono a conservare nella caratterizzazione alcuni dei motivi di successo sperimentati alla televisione (pur con qualche scoria cabarettistica nella recitazione, con i protagonisti che sembrano recitare sempre con un orecchio alle reazioni del pubblico in platea), ma ben inseriti in una trama coerente e credibile, e infine del godimento nel vedere scattare (non ai nostri danni) i meccanismi di truffe inventive ed efficaci. Lo scotto lo si paga alla fine, con un finale in calo adrenalico e ampiamente buonista, che rimette ogni cosa al proprio posto e dà una bella sistemata a tutto quello che rischiava di andare fuori posto. Un pizzico di coraggio e di cattiveria in più non avrebbero guastato.
DAZEROADIECI:: 7
MAURO CARONMAURO CARON