Richard è un uomo ancora giovane e in salute, sposato con una bella donna e padre di due bambini, con una bella casa e con
una posizione socioeconomica invidiabile per un afroamericano. Ma non è felice: l’intesa fisica con la moglie è smarrita,
e lui si ritrova a desiderare di nuovo le donne, tutte le donne; la situazione si complica quando ricompare nella sua vita
Nikki, una “vecchia” amica, più
sexy e disponibile che mai. Tradire, non tradire? In attesa di decidere Richard
comincia a vivere con Nikki, all’insaputa della moglie, una seconda vita, in un
menage platonico ma sempre più
divertente e movimentato di quello coniugale. Sorpresa: per il ritorno alla regia Chris Rock (che come attore passa
dall’
action alla commedia) sceglie nientemeno che il
remake di uno dei
racconti morali di Eric Rohmer,
L’amore nel pomeriggio. Ma quella che là era una riflessione sulla scelta e sul caso, sul labirinto di possibilità
della vita umana, sulla responsabilità e la libertà, sulla dicotomia post-illuministica tra libertinismo ed etica borghese,
qui diventa aspirazione al priapismo (v. episodio del Viagra) di un borghese represso e in fondo pavido. Un po’ di
autentica
verve avrebbe potuto spazzare via i dubbi intellettualistici, ma il film è piatto e ripetitivo, e la
storia con il procedere cede d’interesse anziché acquisirne.
DAZEROADIECI: 5,5
MAURO CARON