Si trattava sempre di un professore e, ad un certo punto, ci si trovava sempre al commissariato, ma si era in Sicilia non
pendolari tra Torino e Pisa… insomma era
Una storia semplice non la storia de
L’uomo privato. Quarto film di
Emidio Greco (del 1991),
Una storia semplice è la trasposizione cinematografica dell’omonimo (e ultimo) romanzo di
Leonardo Sciascia, autore al quale poi il regista s’ispirerà nel 2002 per
Il consiglio d’Egitto, ultima pellicola
prima dell’ultimissimo
L’uomo privato. Si era in Sicilia sulle tracce (narrativamente parlando) di Sciascia e
accompagnati dalla grandiosità di un attore, il cosiddetto ‘volto sulla maschera’ del cinema italiano, qual è stato Gian
Maria Volontè. Nel 1991 il professore, che aveva un nome, Carmelo Franzò, era appunto Volontè… ora l’innominato professore
di Diritto è Tommaso Ragno, attore già conosciuto dal regista per
Il consiglio d’Egitto, forse, già noto al pubblico
(al suo attivo, una decina di film, tra cui anche il notevole esordio alla regia di Kim Rossi Stuart,
Anche libero va
bene), ma… della sua ‘storia semplice’ quest’ uomo privato racconta molto molto poco. Va bene, forse è ‘ingiusto’
paragonare i due film quando, uno ha una coppia come Sciascia-Volontè e l’altro… solo lo stesso regista. Ma Greco, appunto,
sembra proprio aver dimenticato che un film almeno, un’anima, o, se si preferisce, un corpo, è bene che ce l’abbia.
DAZEROADIECI:: 4
ERICA BUZZO