FUORISCHERMO

 

I "FUORI DI SCHERMO"
CARTA D'IDENTITÁ

FLYER NOME + COGNOME
ERICA BUZZO

DATA DI NASCITA
Nata il 10 MAGGIO 1980

IL CINEMA É…
“…ricevere le immagini per primi, quando sono ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggano verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finchè sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo non tornano nella cabina di proiezione”.
da The Dreamers

…tutto quello che ognuno può (o vuole) intuire e sentire. Un’esperienza tanto personale e irripetibile quanto infiniti sono gli sguardi, ma così universalmente significante da essere linguaggio ‘toti-potente’.
…è soprattutto saper ‘truccare’ bene (la realtà)…

OSSESSIONI (?)
…non credo (non ancora, almeno) che il cinema mi abbia preso con una delle sue infinite possibili forme ossessive…d’accordo non facciamo finta di non capire che ‘ossessione’ ha qui connotazione positiva, ma… idem… parlerei (per me, ovvio) di grandi passioni, profonde ‘simpatie’, forti sentimenti e vive emozioni…intenso fascino.
Dunque, per tentare un sunto di poche righe.
Tra i registri grandi maestri (non più fra noi) di fronte ai cui film accetterei mettermi ‘ad occhi chiusi’:
VISCONTI , ANTONIONI, ZURLINI… gli italiani. BERGMAN, MALLE, PREMINGER, BUÑUEL, WILDER, WELLES, HITCHCOCK…. e un undicesimo, TARKOVSKIJ, i non italiani.
Aggiungendo (e forse gli ‘occhi chiusi’ diventano più sospettosi)…BELLOCCHIO, BERTOLUCCI, FELLINI, AMELIO tra gli italiani … HANEKE, INARRITU, EGOYAN, JARMUSH tra gli ‘stranieri’ d’oggi… tra i ‘big’ americani DE PALMA, COPPOLA e tra i ‘maestri’ francesi CARNÈ, RENOIR, CHABROL, RIVETTE…
La lista potrebbe proseguire, ma… piuttosto aggiungo: quello che più si avvicina ad un’ ‘ossessione’ è… leggere gli articoli di chi conosco… una forma che non colpisce direttamente il cinema, ma… il suo essere sentito, forse? …

I FILM DEL “…valeva vederlo!”
Tutti (nessuno escluso) dei tre registi italiani, direi lo stesso degli altri, ma devo confessare che ancora la mia esperienza non copre le intere filmografie. Bergman, Malle, Welles, Hitchcock comunque mi sbilancio e dico: tutti.
Poi, alla rinfusa: La vergine sotto il tetto, Buongiorno tristezza, L’uomo dal braccio d’oro di Preminger, Scandalo internazionale di Wilder, Fino all’ultimo respiro, Il disprezzo di Godard, Il conformista, Il tè nel deserto di Bertolucci, Il fascino discreto della borghesia, Quell’oscuro oggetto del desiderio di Buñuel, Il ladro di bambini, Così ridevano, Porte aperte di Amelio, Les enfants du Paradis di Carnè (versione originale francese del 1945, divisa in due parti… non quella italiana ridotta a metà), I pugni in tasca, L’ ora di religione di Bellocchio, Otto e mezzo di Fellini, Un tram che si chiama desiderio di Kazan, I 400 colpi di Truffaut, Il portiere di notte della Cavani, La stangata di Roy Hill, La grande illusione di Renoir, Mephisto di Szabò, Oci Ciorni di Michalkov, Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Mamoulian (versione del 1932), La rabbia giovane di Malick, Poveri ma belli di Risi e… (a rappresentare tutti quelli girati a Venezia, sui quali Senso troneggia) A Venezia…un dicembre rosso shocking di Roeg (‘importante’ per l’esordio di Pino Donaggio).

CITAZIONI:
“Da soli si può andare in giro, in due si va sempre da qualche parte.”
KIM NOVAK in Vertigo (La donna che visse due volte, A. Hitchcock, 1958)

PORT: Qui il cielo è così strano, quasi solido, come se ci proteggesse da quello che c’è oltre, guarda.
KIT: Cosa c’è oltre?
P.: Non c’è niente, solo notte.
K.: Vorrei essere come te ma non riesco.
P.: Forse tutt’e due abbiamo paura della stessa cosa.
[…]
P.: Forse tutt’e due abbiamo la paura di amare troppo.
JOHN MALKOVICH, DEBRA WINGER in Il tè nel deserto (B. Bertolucci, 1990)

PATTY: Perché si è alzato ora?
DAVID: Mi è sembrata una buona idea.
P.: Perché?
D.: Francamente bambina mia ho provato all’improvviso un irresistibile e ignobile desiderio di baciarla fino a farle sanguinare le labbra.
P.: Che bello! È proprio la mia giornata!
MAGGIE McNAMARA, DAVID NIVEN in La vergine sotto il tetto (O. Preminger, 1953)

“…mi fanno male i capelli…”
“Sai cosa vorrei? Tutte le persone che mi hanno voluto bene averle qui, intorno a me come un muro.”
MONICA VITTI in Il deserto rosso (M. Antonioni, 1964)

La lista delle citazioni sarebbe interminabile… basti solo pensare a Woody Allen e… quante se ne troverebbero?... il western, poi (genere non amato da molti, ma…), quanti aforismi può contare? E almeno uno vale scrivere (del grande Clint Eastwood, in Per un pugno di dollari) “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto”.