Il nazismo può ancora rinascere? Gli studenti del prof. Rainer, ex-anarchcico rockettaro, ne dubitano, si sentono vaccinati, ma lui li sfida e nel giorno di pochi giorni mette in piede un movimento giovanile con la propria divisa, la propria disciplina, i suoi segni di riconoscimento, coeso all’interno e chiuso verso l’esterno, intrinsecamente xenofobo e già propenso alla violenza. La provocazione intellettuale prende la mano al suo ideatore, da un lato lo affascina fin troppo, dall’altra sfugge al suo controllo, tanto che per rimettere a posto la morale della storia il film, anch’esso contagiato dal vitalismo della nuova esperienza, è costretto a bagnare di sangue il finale. Ispirato ad una storia vera (ma accaduta in California negli anni ’60),
L’onda è un film a tesi, pronto per i dibattiti (magari a scuola, dove sarebbe interessante proiettarlo). La costruzione dell’escalation, concentrata in una settimana scolastica, è credibile e ben congegnata da una sceneggiatura che cerca di evitare il rischio di eccessiva rigidezza insito in una storia del genere.
DAZEROADIECI: 7,5
MAURO CARON