Eva Mendes è una produttrice televisiva che ha il colpo di genio per risollevare l’audience della sua emittente in crisi: una ruota della sfortuna in cui chi esce si spara un colpo alla tempia. Sei concorrenti, un colpo in canna: chi vince diventa ricco, chi perde crepa in diretta. A metà tra Quinto potere (il suicidio in diretta tv) e Tzameti (la roulette russa, che però veniva “giocata” nella massima segretezza), il film sembra credersi furbo come la sua produttrice ma è solo altrettanto cinico e superficiale: il soggetto sa di già sentito, lo stile finto-documentario che dovrebbe aggiungere altra carne al fuoco del rapporto realtà-finzione sa di pretestuoso e già visto, e la sceneggiatura sembra del tutto inadeguata a sfruttare le mille potenziali occasioni drammaturgiche che ne potevano scaturire. Sarà anche che la Mendes è produttrice esecutiva, e perciò decide di costruirsi un ruolo da vera protagonista, una specie di one woman show, ma il film è fiacco, ripetitivo, poco emozionante perfino nelle scene della roulette russa. E alla fine non si trova di meglio che suggerire la morale politicamente corretta a colpi di pistolettate.
DAZEROADIECI: 5
MAURO CARON