|
Titolo originale: La fille coupée en deux
Regia: Claude Chabrol
Sceneggiatura: Claude Chabrol, Cécile Maistre
Montaggio: Monique Fardoulis
Musica: Matthieu Chabrol
Fotografia: Eduardo Serra
Interpreti principali: Ludivine Sagnier, Benoît Magimel, François Berléand, Mathilda May, Caroline Sihol Marie Bunel, Valeria Cavalli, Etienne Chicot, Thomas Chabrol, Jean-Marie Winling, Didier Bénureau
Origine : Germania / Francia, 2007
Durata: 115'
|
“Non dirmi che sei viziosa”, “Non dirmi che sei perverso… posso restare stanotte?” ,“Ti proibisco di andartene”. Questo uno
dei dialoghi tra Gabrielle e Charles. Dice molto. Eloquente rispetto alla confusione e all’ambiguità del sentire. Per lo
scrittore in lotta con la sua età e la sua sessualità Gabrielle è un “angelo” mentre la moglie una “santa”. Vizio e verità
sono le parole chiavi del film, ma né l’una né l’altra trionfa. Semmai a trionfare è la duplicità inalienabile della
realtà. È dannosa, ma è profondamente umana. O è bestiale perché impenitente si nasconde per poi con impudente sincerità
crollare e priva di morale manifestarsi? Elegante e tagliente, il film di Chabrol seduce alludendo e smaschera truccando.
Cinema perfetto, si potrebbe dire (se bastasse questo, certo). Schizofrenico è Paul, Charles, Gabrielle… il film tutto.
Bambina/o è una parola che riecheggia come se il capriccio fosse il motore della vicenda. In realtà son tutti ‘bambini’ ma
nessuno è solo un bambino capriccioso. Direi che non è nemmeno questione di innocenza e peccato ma di essere… coupée en
deux, appunto.
DAZEROADIECI:: 7,5
ERICA BUZZO
|
|