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LEZIONI DI CIOCCOLATO
FLYER
Titolo originale: Lezioni di cioccolato
Regia: Claudio Cuppellini
Sceneggiatura: Fabio Bonifacci
Montaggio: Danilo Torre
Musica: Teho Teardo
Fotografia: Giovanni Cavallini
Interpreti principali: Luca Argentero, Hassani Shapi, Violante Placido, Neri Marcorè.
Origine : Italia, 2007
Durata: 107'

FLYER Un operaio cade dal tetto di un cantiere. È straniero, lavora in nero, e nel cantiere non ci sono le minime norme di sicurezza. In Belgio i fratelli Dardenne da uno spunto del genere ne hanno fatto uno dei più duri film di denuncia degli ultimi anni, codificando un genere, fatto di lunghi silenzi, con una messa in scena scarna, senza colonna sonora. In Italia, invece, se ne fa una commedia sentimentale con una colonna sonora roboante che mischia Chocolat di Hallstrom con l’impegno civile. Certo, una risata può servire molto più di tante lacrime, ed è vero che le parti migliori sono quelle costruite intorno al rapporto che si crea dopo l’incidente fra l’operaio egiziano Kamal, l’attore ingli-indiano Hassani Shapi, che ha lavorato con Lucas e Apted per uno 007, e il suo datore di lavoro Mattia, a cui Luca Argentero, pettinatura e occhiale alla Fabrizio Corona, dona la giusta dose di cialtroneria e tenerezza. Inutile e superficiale invece il concorso per maestri cioccolatieri a cui Mattia è costretto a partecipare nei panni di Kamal. La Cecilia della Placido, poi, è descritta come una schizoide e il film non permette di farcela amare molto. La più famosa industria dolciaria d’Italia fa da sponsor, ma il sapore del cioccolato proprio non si sente.
DAZEROADIECI:: 6
DONATA SALADONATA SALA


FLYER Cosa c’entra il cioccolato con l’ imprenditore edile Mattia, tanto devoto alla fede della qualità al minor costo, e con il manovale egiziano Kamal, reduce da un incidente in cantiere? Al fine di evitare una spiacevole denuncia, Mattia è costretto a frequentare un concorso per inventare cioccolatini, assumendo l’identità dell’infortunato egiziano. Opera prima di Claudio Cupellini, che sforna (tanto per restare in tema culinario) un impasto ricco di ingredienti: lavoro in nero, cantieri non in regola contro campi da golf per il passatempo, poveri operai immigrati contro ricchi imprenditori e la sempre presente storia d’amore che dà, ma senza esagerare, quel tocco di dolcezza in più al composto. A legare insieme tutti questi elementi, in maniera più o meno omogenea, è l’arte raffinata del cioccolato, l’arte in grado di dar vita a piccoli momenti di estasi. Esordio che si colora delle tinte classiche del cioccolato al latte, poco aggressive ma neanche troppo anonime, e del suo gusto delicato, con qualche punta di nero (così si chiama il fondente Perugina) grazie alla combinazione di un cast abbastanza… variegato.
DAZEROADIECI:: 6,5
ELENA CATANIAELENA CATANIA


FLYER Lezioni di cioccolato, insieme forse a Natale in crociera, rappresenta un nuovo stadio evolutivo del product placement in Italia: non cioè il prodotto da pubblicizzare (e che contribuisce al finanziamento del film) piazzato dentro la storia e le inquadrature, ma il film letteralmente piazzato dentro il prodotto da pubblicizzare. Il prodotto è nel titolo, negli sfondi con loghi e affiche, nei discorsi che ne elogiano le proprietà – anche terapeutiche - con ampi panegirici (e magari è servito anche a ricompensare la dolcezza della critica del recensore del Corriere della Sera…); pervade la trama, fornisce il set dove è ambientata gran parte dell’azione, mentre il resto si svolge tra le quinte della città da cui prende il nome la ditta produttrice. Al critico l’ardua scelta: recensire quel che resta del film o il prodotto in sé? Ammesso che la prima opzione abbia un senso, il risultato è a dir poco modesto: la trama parte implausibile (sì, Argentero egiziano…), svilendo i tragici fatti di cronaca da cui prende un’ispirazione “sociologica”, per diventare ben presto prevedibilissima, fino ad un happy end che, se sorprende, lo fa per la sua scontatezza. La sceneggiatura non regge le ambizioni da commedia, la regia è fiacca, la squadra degli attori non è male ma i due protagonisti maschili sono purtroppo delle macchiette senza credibilità né spessore. Pregi? ah, sì, a parte la strategia commerciale di cui sopra, non è volgare.
DAZEROADIECI: 4
MAURO CARONMAURO CARON