Siamo in Veneto, negli anni ’70. Sergio ha nove anni e genitori un po’ nervosi. Durante le vacanze in campagna intuisce che
la mamma sta aspettando un bambino e se lo crea anticipandolo con la sua fantasia, finché, resosi conto di quanto sia
ingombrante e potenzialmente pericoloso nel carpire per sé gli affetti dei genitori, sempre con la fantasia, lo fa fuori.
Ma immediatamente la mamma perde il bambino, e per Sergio cominciano dolorosissimi sensi di colpa… “L’estate di mio
fratello” è un esempio di film italiano indipendente e intraprendente, realizzato con pochissimi mezzi e pochissimo
distribuito a forza di buona volontà. Peccato, perché è un film interessante, tenero e divertente, con gustose invenzioni
(gli sbarchi sulla luna), preciso, pur nella povertà del
budget, nell’evocare tanto un periodo storico che un’età
della vita. All’estero è stato presentato con successo in molti festival, in India ne hanno comprato i diritti per farne
un remake. Augurandogli di poter filmare ancora, e con più agio, resta da vedere se lo sguardo di Reggiani saprà uscire da
quella
naiveté che qui così ben si accorda con la storia narrata.
DAZEROADIECI: 7
MAURO CARON