Molaioli dirige il suo primo lungometraggio forte di un cast importante (Servillo, Gifuni, Golino) sul quale ruota gran parte del film. Oltre al racconto, sicuramente intrigante, e al tenente Servillo (che qui è puntuale e macchietta di sé stesso) il film offre anche altre letture interessanti. Ad esempio le dinamiche padre/figlia o le inquadrature costruite prima sul paesaggio e poi su chi lo occupa sono alcuni spunti curiosi. Tutto fila liscio con ritmo serrato e tensione fino all’epilogo e al colpo di scena che svela il colpevole. Molaioli è sincero e onesto nel raccontare un pezzo d’Italia che resta un po’ al limite e la storia, una delle tante, di un paesino chiuso in sé stesso e schiacciato, forse e a volte, dalla sua stessa identità di paese. Appare dunque come una sorta di osservazione delle reazioni umane davanti al mistero, allo sconosciuto, e forse un’osservazione più generale dell’Italia di oggi. Servillo ispettore sarebbe comunque una chicca televisiva da non perdere.
DAZEROADIECI:: 7
MATTEO MAZZA

Un delitto in un paese montano del nord, e un ispettore del sud che indaga sui dolori altrui portando un proprio dolore nel cuore. Buone atmosfere ma a tenere veramente in piedi il film è Servillo, in bilico tra troppo bravo e troppo istrionico. Ne uscirebbe una bella serie tv.
DAZEROADIECI:: 7
MAURO CARON