Il mio amico giardiniere propone una grossa sorpresa che può spiazzare lo spettatore: quella cioè di non offrire
nessuna sorpresa, nessuno spiazzamento. L’orizzonte del racconto (e sta qui lo spiazzamento delle aspettative) vuole essere
quello ordinario della vita, non quello straordinario del cinema. I personaggi sono quello che sono, e non cambiano mai
(
nomen omen: pittore e giardiniere si chiameranno scherzosamente a vicenda Del Quadro e Del Prato); le cose sono
quello che sembrano (non c’è
niente da nascondere, si potrebbe dire, parafrasando il titolo di un altro film con
Auteuil, che si prende la rivincita sulle difficoltà misantrope de
Il mio migliore amico); il pittore e il
giardiniere stringono amicizia fin dai primi minuti, e resteranno amici fino all’ultimo. E chi deve morire morirà con
stoica e tranquilla dignità, accettando la morte perché anche la morte fa parte della vita. La filosofia spicciola che si
scambiano i due non nasconde grandi verità o profondità; i due protagonisti, amici fin dall’infanzia e ritrovatisi nella
maturità, cercano di scambiarsi piuttosto sguardi e prospettive da cui vedere la realtà: il pittore cerca di insegnare al
giardiniere a guardare l’arte (ma lui di questa arriverà ad apprezzare soprattutto
il lavoro); il giardiniere cerca
di insegnare al pittore a curare le piante (di cui quest’ultimo continuerà ad apprezzare più che altro l’aspetto
estetico). Stando su una metafora pittorica, forse Becker (un regista dalla filmografia bizzarra, eclettica e
temporalmente discontinua) attraverso la semplicità, la verità e la sentimentalità (non il sentimentalismo, si badi bene)
cerca di essere
naïf, ma rischia un po’ di sembrare un pittore della domenica. Una volta detto che gli attori sono
bravi (di Auteuil si sapeva, Daroussin – praticamente attore-feticcio per Guediguian - da noi è un po’ meno conosciuto),
lo spettatore ha due scelte: farsi conquistare dall’elegia virile o assopirsi senza sussulti. Personalmente, anche nel
voto, ho scelto una via di mezzo.
DAZEROADIECI: 6,5
MAURO CARON