Titolo originale: The Devil Wears Prada Regia: David Frankel Sceneggiatura: Aline Brosh McKenna, dal romanzo di Lauren Weisberger Montaggio: Mark Livolsi Musica: Theodore Shapiro Fotografia: Florian Ballhaus Interpreti principali:Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt, Stanley Tucci, Adrian Grenier, Tracie Thoms, Rich Sommer Origine : Usa, 2006 Durata: 109'
La giovane giornalista Andy Sachs, fresca di college, entra nella redazione della rivista di moda Runway come assistente
della perfida Miranda Priestly. Dopo un approcio ingenuo, goffo a tratti strafottente per evitare condizionamenti, l'acqua
e sapone Andy si lascia sedurre lentamente dal fascino delle sfilate, modellandosi sempre più a immagine della propria
direttrice, finendo per trascurare i propri affetti. Basato sull'omonimo best-seller di Lauren Weisberg, per sei mesi in
cima alla classifica del New York Times dei libri più venduti e tradotto in 27 lingue, il film di Frenkel si concentra
sulle ossessioni della temuta Miranda Priestly, regina della moda, leggendaria per i suoi modi dittatoriali. David Frenkel,
già esploratore della moda nelle serie Sex And The City e Entourage, si diverte a con modelle e abitini,
raccontando una storia simpatica che, comunque, non rivela nulla di nuovo a parte il debutto cinematografico dello stilista
Valentino. Cast notevole, la Streep è grande come sempre, ma Stanley Tucci è poco sfruttato e la Hathaway è poco credibile:
il grasso e il brutto sono due entità non pervenute nel suo aspetto. MATTEO MAZZA
Giovane aspirante giornalista finisce improbabilmente nella redazione di una dei più importanti fashion magazine del
mondo, al servizio diretto della autorevolissima e temutissima Meryl Streep. Lo schema è faustiano: la giovane acqua e
sapone venderà la propria anima bella in cambio delle mele avvelenate del Potere e del Glamour? La prima parte è
ottima, con un ritmo di sceneggiatura e di regia brioso e accattivante; poi il film deve cambiare il passo in vista del
finale in cui si devono far tornare i conti morali della storia. Il regista David Frankel arriva da Sex and the
City; la Hathaway acciuffa un ruolo di quelli che possono far decollare una carriera, Tucci è bravo, ma la Streep (chi
se lo può permettere vada a vederla e sentirla in lingua originale) regna sovrana, arbitra dei costumi e della buona
recitazione. MAURO CARON
“Tutti vogliono questa vita; tutti vogliono essere noi.” Stiamo parlando del cinico e crudele mondo della moda. In
una New York frenetica e splendente, lo sguardo di David Frankel si concentra sui piani alti e lussuosi dove trova sede la
redazione della rivista di moda più venduta nel mondo: Runway.
L’obbiettivo si stringe ancora di più sulle vicende che vedono protagonista la spietata direttrice Miranda Priestly (M.
Streep), e la sua nuova seconda assistente Andy Sachs (Anne Hathaway) che, con il duro lavoro, arriverà a collaborare ai
lavori più importanti della rivista. Ben presto però, dopo una breve parentesi umana con Miranda, Andy decide di fare
retromarcia e tornare alla vita di sempre, quella dove regnano i veri valori.
Un mondo, quello della moda, dipinto in ogni sua più piccola sfumatura, che mette in mostra tutto ciò che si è pronti a
fare agendo nel proprio interesse, anche nascondere le proprie fragilità dietro a false maschere che permettono di apparire
sempre forte e vincente.
Frankel dirige una commedia dalle tinte calde e decise, offrendo un ampio sguardo su quello che oggi vuol dire farsi strada
per sfondare e diventare qualcuno in qualsiasi ambito che possa meritarsi i piani alti di un grattacielo.
Film gradevole e da vedere: non manca lo spazio per qualche risata ma soprattutto risalta la strepitosa interpretazione di
M. Streep nei panni dell’implacabile direttrice. ELENA CATANIA