FUORISCHERMO

 

HALLOWEEN – THE BEGINNING
FLYER
Titolo originale: Halloween
Regia: Rob Zombie
Sceneggiatura: Rob Zombie
Montaggio: Glenn Garland
Musica: Tyler Bates
Fotografia: Phil Parmet
Interpreti principali: Tyler Mane, Sheri Moon, Malcolm McDowell, Brad Dourif, Danny Trejo, Daeg Faerch, Scout Taylor-Compton, Danielle Harris.
Origine : USA 2007
Durata: 110'

FLYER Non si tratta di un prequel, come il titolo lascerebbe intendere, ma un vero e proprio remake del cult di John Carpenter datato 1978. Zombie, enfant prodige del nuovo horror rurale, non perde tempo: diciamo che quando il piccolo Michael Myers durante i titoli di testa tortura un topolino, dopo due minuti ammazza un compagno di scuola, dopo cinque il ragazzo della sorella, poi la sorella, poi il patrigno, lo spettatore comincia a capire che al regista non interessa poi molto indugiare nel creare l’attesa di quello che verrà ma punta direttamente al sodo. Liquidata così abbastanza in fretta l’iniziazione sentimentale di uno dei più celebri serial killer della storia del cinema, il film si istrada sui binari conosciuti: il mostro mascherato torna nella sua città natale a far strage di teenager sessualmente attivi, verrà inseguito da uno psichiatra scrupoloso (qui c’è Malcom-Arancia-meccanica-McDowell nel ruolo che fu di Donald Pleasance), finché si imbatterà in una vergine piuttosto tosta. Il film fila veloce e duro, spargendo molto sangue ma evitando di spostare più in là il limite della truculenza e del sadismo di tendenza. E quello che impressiona di più è la sequenza di maschere dietro le quali Myers, a metà tra una Creatura frankesteiniana che ha tuttavia nostalgia degli affetti umani e l’incarnazione del Male puro, nasconde via via il suo volto, destinato infine a non riaffiorare mai più.
DAZEROADIECI: 6,5
MAURO CARONMAURO CARON


FLYER Mike Myers è un ragazzino solo che vive per uccidere, prima gli animali, poi gli esseri umani. La sua anomalia viene colta dai professori e dagli psicologi quando ormai è troppo tardi e Mike è già un serial killer. Per tutta la durata del racconto si nota come il bambino prima, l’adulto assassino poi, trovi vitalità solo nella ricerca dell’omicidio, senza la quale sarebbe completamente abbandonato all’apatia totale. Colonna sonora palpitante e ambientazioni sceniche minacciose accompagnano l’incalzare dei continui omicidi, che prevedibilmente abbondano. Lontano da questi momenti Rob Zombie sollecita la riflessione con i discorsi espliciti di uno psicologo, oppure con indizi che ci rendono un po’ troppo partecipi delle intenzioni del protagonista. Il remake/prequel dell’omonimo di John Carpenter (1979) esagera un po’ su tutti i fronti. Succede, infatti, che il film subisca una sorta di overdose sanguinaria che, a volte, annulla i tentativi di colpi di scena e fa abbassare il livello il coinvolgimento.
DAZEROADIECI:: 5,5
SAMUELE TRAMONTANOSAMUELE TRAMONTANO