FUORISCHERMO

 

DICK & JANE: OPERAZIONE FURTO
FLYER
Titolo originale: Fun with Dick and Jane
Regia: Dean Parisot
Sceneggiatura: Judd Apatow, Nick Stoller
Montaggio: Don Zimmerman
Musica: Theodore Shapiro
Fotografia: Jerzy Zielinski
Interpreti principali: Jim Carrey, Téa Leoni, Alec Baldwin, Richard Jenkins, Angie Harmon, Gloria Garayua, Michelle Arthur
Origine : Usa, 2005
Durata: 90'
Colore





FLYER Dick Harper (Jim Carrey), sposato con Jane (Tea Leoni), non ha nemmeno il tempo di godersi la promozione più importante della sua vita che è costretto ad assistere al crack dell’azienda in cui lavora. La miseria in cui finisce la famiglia Harper è davvero profonda. E siccome con le buone non si ottiene niente, la coppia di sposi volta le spalle al perbenismo e si mette a rapinare di tutto e di più. Rifacimento dell’originale Non rubare… se non è strettamente necessario (1977, regia di Ted Kotcheff con Jane Fonda e George Segal), Dick & Jane possiede i caratteri della commedia che strizza l’occhio allo spettatore e le palle al diodenaro o a chi di continuo lo venera e rappresenta. Volutamente provocatorio rispetto ai numerosi fallimenti aziendali (ad esempio negli Usa gli scandali Enron e Tyco, ma in Italia basterebbe il nome Parmalat) che hanno messo sul lastrico migliaia di famiglie. Carrey è un Clyde fenomenale, si riconferma grande attore. Tea Leoni è una Bonnie carina e simpatica. Alcune gag sono davvero esilaranti.
MATTEO MAZZA


FLYER Il remake di Non rubare se non è strettamente necessario prende spunto dai crack finanziari di Enron, Worldcom e altri grandi colossi finanziari americani (sarcasticamente ringraziati nei titoli di coda) che hanno mandato sul lastrico migliaia di americani, privati d’un colpo di lavoro, risparmi e pensione (investiti in azioni dell’azienda in cui lavoravano). E’ quello che succede a Dick, manager di fresca promozione, che precipita con la sua famiglia in un baratro socio-economico fino alla povertà. Finché decide prima di darsi al delitto (un percorso analogo sceglieva anche Il cacciatore di teste di Costa-Gavras), svaligiando negozi e banche in compagnia della moglie Jane, poi di rivolgere le sue criminose attenzioni al cinico magnate bancarottiere, trasformandosi in una specie di Robin Hood. Tutto impostato sui toni della commedia, con un Carrey sempre grande a patto di avere un buon copione tra le mani, politicamente corretto (Dick fraternizza perfino con i lavoratori clandestini messicani), molto esplicito nella sua satira, il film risulta molto godibile, con gag divertentissime concentrate soprattutto nella prima parte, un calo di tensione nella parte “criminale” e un recupero in chiave di commedia-thriller nel finale.
MAURO CARON