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THE BOURNE ULTIMATUM
FLYER
Titolo originale: The Bourne Ultimatum
Regia: Paul Greengrass
Sceneggiatura: Tony Gilroy, Scott Z. Burns, George Nolfi, dal romanzo di Robert Ludlum
Montaggio: Christopher Rouse
Musica: John Powell
Fotografia: Oliver Wood
Interpreti principali: Matt Damon, Julia Stiles, Brian Cox, Joan Allen, Albert Finney
Origine : USA, 2007
Durata: 115'

FLYER Nella sua ricerca dell’identità perduta Bourne diventa sempre più un corpo virtuale e indistrttubile, le città dei quattro continenti che attraversa diventano degli sfondi da videogame, le folle che attraversa nelle sue fughe o inseguimenti sono dei vettori indistinti che servono solo a complicare le sue traiettorie e il tempo viene scandito dall’azione pura e dagli intervalli tra un livello di gioco e l’altro. Ma Bourne alla fine si rivela essere l’avatar di un’America disorientata e confusa, che sa di poter contare solo sulle proprie forze, e che spera che se sarà abbastanza abile e veloce tutto tornerà a posto. Ma scopriranno anche (lui e l’America) che a cercare di ucciderli sono i loro stessi capi inaffidabili e bugiardi, e non solo: che loro nel gioco (della guerra permanente ai quattro angoli del globo) ci sono entrato da volontari, con le mani già sporche di sangue. Non male per un action movie seriale; e con un ritmo mozzafiato che sembra un po’ artefatto all’inizio, ma che poi ti prende e non ti molla fino alla fine. Fine? Buoni e cattivi rimangono tutti vivi, e pronti per un eventuale Bourne 4: reloaded
DAZEROADIECI: 8
MAURO CARONMAURO CARON


FLYER Terzo capitolo delle (dis)avventure di Bourne, agente segreto ed ex killer completamente obliato del proprio passato, creato dalla penna di Robert Ludlum aka the spy king, celeberrimo autore scomparso nel 2001 di numerosi bestsellers, alcuni dei quali hanno dato vita a film di grande successo (Osterman weekend oltre all’intera trilogia Bourne).
Ci viene qui riproposto il consueto schema narrativo: il protagonista si divide tra la continua e frenetica fuga dalla CIA ed il contemporaneo tentativo di riavvicinamento alla stessa per cercare di fare chiarezza sulla propria identità.
Blockbuster annunciato del regista britannico Paul Greengrass, per la seconda volta consecutiva alla direzione di un film incentrato sull’anti James Bond made in U.S.A.. Uno stile di ripresa vacillante e ripetitivo con primi piani strettissimi che si susseguono e abuso di macchina a mano che rischia di rendere la visione affaticante e per certi versi confusa: le immagini assumono sì impatto esplosivo, ma il montaggio frenetico potrebbe infastidire lo spettatore. La macchina da presa corre isterica sui tetti di Tangeri, per le strade di Madrid, Londra e New York ma, nonostante questo ritmo concitato, il film comincia a raccontarci qualcosa solo dopo 40 minuti dall’inizio.
Sempre più convincente, va detto, la recitazione di Matt Damon qui nel ruolo di un Bourne mai così provato dalle avversità viepiù fronteggiate, e degna di nota l’azione corale del cast.
Desta qualche perplessità, invece, l’incongruo riferimento allo Sciacallo nel titolo italiano del film che, gravato anche da qualche autocitazione di troppo, si rivela lievemente inferiore alle aspettative di chi ha già visto i primi due capitoli della saga ma resta comunque un discreto action movie, consigliato soprattutto agli amanti del genere.
DAZEROADIECI: 6,5
VANESSA MERATIVANESSA MERATI