Terzo capitolo delle (dis)avventure di Bourne, agente segreto ed ex killer completamente obliato del proprio passato, creato
dalla penna di Robert Ludlum aka
the spy king, celeberrimo autore scomparso nel 2001 di numerosi bestsellers, alcuni
dei quali hanno dato vita a film di grande successo (
Osterman weekend oltre all’intera trilogia
Bourne).
Ci viene qui riproposto il consueto schema narrativo: il protagonista si divide tra la continua e frenetica fuga dalla CIA
ed il contemporaneo tentativo di riavvicinamento alla stessa per cercare di fare chiarezza sulla propria identità.
Blockbuster annunciato del regista britannico Paul Greengrass, per la seconda volta consecutiva alla direzione di un film
incentrato sull’anti James Bond made in U.S.A.. Uno stile di ripresa vacillante e ripetitivo con primi piani strettissimi
che si susseguono e abuso di macchina a mano che rischia di rendere la visione affaticante e per certi versi confusa: le
immagini assumono sì impatto esplosivo, ma il montaggio frenetico potrebbe infastidire lo spettatore. La macchina da presa
corre isterica sui tetti di Tangeri, per le strade di Madrid, Londra e New York ma, nonostante questo ritmo concitato, il
film comincia a raccontarci qualcosa solo dopo 40 minuti dall’inizio.
Sempre più convincente, va detto, la recitazione di Matt Damon qui nel ruolo di un Bourne mai così provato dalle avversità
viepiù fronteggiate, e degna di nota l’azione corale del cast.
Desta qualche perplessità, invece, l’incongruo riferimento allo Sciacallo nel titolo italiano del film che, gravato anche
da qualche autocitazione di troppo, si rivela lievemente inferiore alle aspettative di chi ha già visto i primi due
capitoli della saga ma resta comunque un discreto action movie, consigliato soprattutto agli amanti del genere.
DAZEROADIECI: 6,5
VANESSA MERATI