FUORISCHERMO

 

A SCANNER DARKLY
FLYER
Titolo originale: A scanner darkly
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater, dal romanzo di Philip K. Dick
Montaggio: Sandra Adair
Musica: Graham Reynolds
Fotografia: Shane F. Kelly
Interpreti principali: Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Winona Ryder, Woody Harrelson, Rory Cochrane, Dameon Clarke, Marco Perella
Origine : Usa, 2006
Durata: 99'

FLYER E’ senza dubbio la più fedele trasposizione di un romanzo di Philip Dick (quello, per dire, che ha fornito al cinema gli spunti per “Blade Runner”, “Atto di forza”, “Minority Report”): Linklater porta sullo schermo situazioni e dialoghi ripresi fedelmente dal romanzo omonimo, che appartiene alla fase in cui la fantascienza è per Dick un debolissimo travestimento che maschera appena storie autobiografiche di perdizione e tossicodipendenza (la stessa funzione che il fumetto ebbe per Andrea Pazienza nell’epoca di “Pompeo”). Il film adotta un po’ la stessa strategia dickiana, travestendo appena appena attori famosi (Reeves, la Ryder, Harrelson, Downey jr.) da cartoni animati, e lasciando che la storia parli da sé. E la fedeltà premia: mai prima d’ora (se non in episodi apocrifi) la poetica di Dick era apparsa così limpida. Il labirinto dell’identità (il protagonista è un poliziotto infiltrato tra un gruppo di tossici, ma la cui identità è sconosciuta ai suoi stessi superiori, così da avere tre identità e tre nomi), la manipolazione della volontà umana da parte di forze soverchianti (in questo caso non solo la droga ma la stessa polizia e l’organizzazione che produce e spaccia la droga - sotto le mentite spoglie di una società statale per il recupero dei tossicodipendenti -, che si contendono la sua identità), il senso dell’impotenza umana, la solitudine dell’uomo e il senso dell’amicizia e della solidarietà sono i temi che emergono da questo strano cartoon i cui personaggi cazzeggiano in attesa della morte, in preda a paranoie a volte ridicole a volte tragiche. L’elenco finale, in cui Dick rende omaggio agli amici distrutti dalla droga, tra i quali se stesso, è da brividi.
DAZEROADIECI: 8
MAURO CARONMAURO CARON