FUORISCHERMO

 

ACROSS THE UNIVERSE
FLYER
Titolo originale: Across the universe
Regia: Julie Taymor
Sceneggiatura: Dick Clement, Ian La Freneis
Montaggio: François Bonnot
Musica: Elliot Goldenthal, The Beatles
Fotografia: Bruno Delbonnel
Interpreti principali: Evan Rachel Wood, Jim Sturgess, Joe Anderson, Dana Fuchs, MArtin Luther McCoy, T. V. Carpio
Origine : USA, 2007
Durata: 131'

FLYER Jude, che non deve prenderla male, parte da Liverpool, Inghilterra, per cercare suo padre, invece trova Lucy, in cielo coi diamanti, e l’America che sta perdendo i suoi giovani in Vietnam, che vive di colori nel Greenwich Village, che sperimenta la droga e che contesta. Lucy e Jude si trovano, si inseguono e si perdono in un’America che sta cercando se stessa. Julie Taymor riprende il Beatles per raccontare una nazione attraverso la storia di un Romeo e di una Giulietta all’acido lisergico. La Taymor mette in campo tutto l’immaginario storiografico e culturale degli anni ’60, dagli hippie, al design, alla musica, fino a due protagonisti che fanno il verso a Janis Joplin e Jimi Hendrix. Anche dal punto di vista grafico, il film sfodera un immaginario che recupera a piene mani dalla grafica all’Lsd tipica degli anni ’60 (come in Easy Rider) e da quella ispirata ai primi film della storia del cinema. Nel complesso un bel tentativo, anche se a volte sconfina troppo nel videoclip. Forse la più grande produzione di questo inizio anno cinematografico, che si avvale delle coreografie di Daniel Ezrelow e di alcune giovani artisti di grande talento. Bravi i tre giovani interpreti, anche se Evan Rachel Wood, la nuova fidanzata di Marilyn Manson, è puramente decorativa.
DAZEROADIECI:: 7
DONATA SALADONATA SALA


FLYERof the Beatles. Il film tenta un’operazione ambiziosa, ovvero la costruzione di un racconto complesso e coerente utilizzando le musiche e anche i testi dei fab four come pezzi di un mosaico. Una storia d’amore ambientata negli anni’60-70, tra la Gran Bretagna triste ed operaia e l’America in piena rivoluzione, tra rivolta politica, controcultura e, perdonate la banalità, sesso droga e rock’n’roll. Il film inizia come Grease, si trasforma in un viaggio psichedelico e lisergico, si conclude con un happy end per il quale si potrebbero trovare molteplici citazioni o precedenti. Le canzoni a volte si integrano nell’azione, a volte diventano dei veri e propri videoclip con una loro autonomia stilistica. Il risultato ha entusiasmato alcuni, irritato altri. Io ho una personale idiosincrasia nei confronti dei musical e sto nel mezzo: non mi ha coinvolto, ma onore ad un progetto bizzarro e non privo d’interesse.
DAZEROADIECI: 6,5
MAURO CARONMAURO CARON