Titolo originale: Volver Regia: Pedro Almodóvar Sceneggiatura: Pedro Almodóvar Montaggio: José Salcedo Musica: Alberto Iglesias Fotografia: José Luis Alcaine Interpreti principali: Penélope Cruz, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Carmen Maura, Yohana Cobo, Chus Lampreave,
Leandro Rivera Origine : Spagna, 2006 Durata: 120'
Colore
La passione di Almodòvar per le donne è nota. Con Volver il maestro castigliano fa di questa passione un’allegra e
giustificata ossessione: il paio di figure maschili di tutto il film non supera la comparsa. La pellicola è satura di
femminilità e maternità, ma non si riesce a incolparne l’autore, perché le donne (di Almodòvar) sono molto più interessanti
degli uomini. Ancora una volta autobiografico – ma non autoreferenziale – Almodòvar giostra con il tema del ritorno,
quello reale al paese d’origine, e quello fantasmatico (in tutti i sensi). Raimunda (Penélope Cruz) e Sole (Lola Dueñas)
sono alle prese con il mistero della madre morta-non morta (Carmen Maura); la trama è stuzzicante (e credibile), la
sceneggiatura un po’ più farraginosa. La Cruz è più bella del solito – e il suo seno generoso una sineddoche del
ritorno –, anche se il ruolo da iperprotagonista incollatogli addosso è un vestito un po’ largo; la Dueñas regge benissimo
l’esile personaggio della sorella. Un po’ manieristica la colonna sonora di Alberto Iglesias, già sentita. Un buon film;
un discreto Almodòvar. SAMUEL COGLIATI
La ragazza ammazza il padre che sta cercando di molestarla, e allora la giovane e bella madre prima mette il cadavere nel
congelatore, poi lo seppellisce nel bosco insieme ad un’amica, e intanto improvvisa un ristorante nel locale che ha in
custodia; nel frattempo sua madre morta anni prima in un incendio torna a manifestarsi prima alla sorella svanita e poi
all’altra figlia, e comincia a lavorare clandestinamente come parrucchiera… Donne belle e meno belle; coraggiose e
sconcertate; intraprendenti e fataliste; fragili e forti; solidali e appassionate; aperte e piene di segreti; e poi colori
squillanti e passioni brucianti; dramma e malinconia, tragedia e commedia; sorrisi, lacrime e canzoni; morte e vita
mischiate insieme; una Spagna che più che post-franchista andrebbe ormai definità post-almodovariana… Tutto torna sotto il
magico tocco di Pedro: Carmen Maura dopo 17 anni di interruzione del sodalizio; Penélope Cruz dopo Carne tremula e
Tutto su mia madre; la Castiglia dell’infanzia; la madre morta e resuscitata; e non ultimi i conti di un film
riuscito e divertente. Niente di nuovo sotto il vento pazzo de la Mancha, ma un Almodóvar che torna in piena forma dopo
l’esito infelice de La mala educación. MAURO CARON