Lo psicanalista Leo Ferri (Alessio Boni) vive la sua vita in funzione della fragile psiche della sorella Ale (Valeria
Solarino), che sta per sposarsi un pittore jugoslavo (Emir Kusturica). Quando quest’ultimo decide di regalarle la casa
paterna, che lei non vede da venticinque anni, per Leo è il momento di affrontare di i fantasmi di un oscuro passato che
l’aveva costretto a lasciare la Sicilia insieme alla sorella.
Robertò Andò torna con un altro noir dopo “Sotto falso nome”, trasferendo l’azione del romanzo di Josephine Hart
“Ricostruzioni” dall’Irlanda ad una Sicilia solitaria, affogata nel giallo del sole per raccontare una storia di esistenze
congelate nell’attimo fatale che cambia la loro vita per sempre. Come Ale non ricorda nulla dell’accaduto, così Leo,
bambino ubbidiente, per tenere fede alla promessa fatta al padre ha sacrificato la sua vita, soprattutto quella affettiva,
per proteggere la sorella dal passato. In questo modo ha congelato i propri sentimenti, vive, circondato da acquari, solo
attraverso storie che i pazienti gli racconto ogni giorno. Il punto di forza del film è l’interpretazione di Alessio Boni,
trattenuta e sottotono nel tratteggiare un uomo che sembra privo di un mondo interiore, mentre ha la sua debolezza nei
flashback sull’infanzia dei protagonisti, che perde di credibilità nel tenativo di spiegare tutto.
DONATA SALA