Titolo originale: Va, vis et deviens Regia: Radu Mihaileanu Sceneggiatura: Alain-Michel Blanc, Radu Mihaileanu Fotografia: Rémy Chevrin Montaggio: Ludo Troch Musica: Armand Amar Interpreti principali: Yael Abecassis, Roschdy Zem, Moshe Agazai, Moshe Abeba, Sirak M. Sabahat, Roni Hadar,
Raymonde Abecassis, Rami Danon, Meskie Shibru-Sivan Origine : Francia / Belgio / Israele / Italia, 2005 Durata: 140'
Colore
Il rumeno Mihaileanu torna a raccontare, dopo Train de vie, una storia intorno all’identità ebraica, portando questa
volta alla luce un fatto storico poco noto, l’”operazione Mosé” con la quale Israele ammise nel proprio territorio un certo
numero di etiopi di discendenza ebraica salvandoli dall’Africa delle guerre, della povertà e delle carestie. Il film ruota
intorno alla vicenda di Yael, bambino cristiano spacciato per ebreo per salvarlo dalla morte e adottato da una famiglia
laica franco-israeliana, che si sviluppa nel corso di molti anni (e di molti minuti di film) , fino all’età adulta e al suo
ritorno in Etiopia come medico volontario. E’ un bene che ci siano film così e che gli spettatori li vedano: la storia
raccontata è molto interessante, il film tocca molti temi importanti e non tace sul razzismo israeliano, che ricaccia nei
campi profughi gli scampati riconosciuti non-ebrei e mal accetta anche i neri poveri discendenti della regina di Saba e di
re Salomone; ma lo stile adottato attinge a tutte le risorse del melodramma, dalla musica solenne alle scene-madre,
sminuendo anziché accrescere la verità e la sincerità del tutto. MAURO CARON