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Titolo originale: A Good Year
Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura: Marc Klein, dal romanzo di Peter Mayle
Montaggio: Dody Dorn
Musica: Marc Streitenfeld
Fotografia: Philippe Le Sourd
Interpreti principali: Russell Crowe, Mitchell Mullen, Marion Cotillard, Albert Finney, Tom Hollander, Didier
Bourdon, Valeria Bruni Tedeschi
Origine : Usa, 2006
Durata: 118'
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C’è un aggettivo che riassume efficacemente questo film: scontato. Difficile capire se Scott & Co. ci abbiano messo almeno
un po’ di impegno per distillare qualche goccia di umanità in una vicenda che solo gli animi molto sentimentali riusciranno
a promuovere. Il copione è dei più prevedibili: Max (Russel Crowe) è un affermatissimo e rampante broker londinese che
eredita una tenuta in Provenza da suo zio, l’unica persona che gli abbia mai voluto bene. Il ritorno, dapprima forzato,
poi spontaneo, all’infanzia, risveglia quel po’ di umanità sopita nel grigio quarantenne arrogante (che tanto per non
aggiungere banalità alla banalità, è perfettamente cosciente di essere “diventato uno stronzo”). Con la memoria, Max
ritrova l’amore per la giovane bellezza di turno. La narrazione è affrettata, stilizzata, come la fotografia in stile
shocking. Del vino – il presunto filo rosso della pellicola – non trasuda neanche un goccio della carica emozionale e
culturale. Un film che assomiglia alle bottiglie dei winemakers che finge di voler biasimare: ben confezionato e finto.
DAZEROADIECI: 5,5
SAMUEL COGLIATI
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