Allora vediamo di ricapitolare: il villaggio di Wall, in Inghilterra, si chiama così a causa di un muro che separa il mondo
degli umani dal regno di Stormhold, un mondo fantastico abitato da streghe e maghi. Il giovane Tristan ha un sogno nella
vita: sposare la bella e smorfiosa Victoria, la ragazza più carina del villaggio. Per conquistarla le promette in dono la
stella che sta passando sulle loro teste. Attraversato il muro, però, scopre che la stella è una bella e fiera ragazza
bionda, che non solo non ha alcuna intenzione di diventare il regalo di nozze di questa Victoria, ma è anche inseguita da
una serie di malvagi che vogliono il suo cuore: il cuore radioso di una stella, infatti, dona l’immortalità. E qua siamo
solo alla prima mezz’ora. Tratto da un romanzo a fumetti di Neil Gaiman e Charles Vess, pubblicato per la prima volta nel
1998, il film si inserisce pienamente del filone fantasy che sembra in netta ripresa dopo gli straordinari successi di
Harry Potter e del
Signore degli anelli. In questo caso però,
Stardust vuole mettere troppa carne al fuoco,
e l’intreccio intricato finisce per far perdere di solidità all’insieme. Per cui se alcune parti reggono perfettamente,
altre risultano farraginose e certi passaggi troppo macchinosi. Inoltre il film inserisce, all’interno della schema
fantastico, alcuni topoi di altri generi come la commedia sentimentale (le scaramucce “amorose” fra la stella e Tristan) e
il genere puramente comico (il coro greco dei figli del re defunti che commentano tutto dall’aldilà), che risultano
comunque fra le scene migliori del film. Buone invece le prove degli attori, su tutti un Robert de Niro pirata con un
piccolo segretuccio. Da abolire l’inutile e letteraria narrante, se il cinema non si può raccontare per immagini che
cinema è?
Il sito IMBD.com segnala una versione americana più corta di un paio di minuti.
DAZEROADIECI:: 6
DONATA SALA