Dopo la morte del fratello in un incidente automobilistico, Speed Racer (Emile Hirsch), giovane pilota di Nascar del futuro
vuole realizzare il suo sogno vincendo il Grand Prix più importante del mondo.
I Fratelli Wachosky creano un mondo di tecnologia e bolidi luccicanti, ambientando il film in un avvenire temporalmente
indefinito, dipinto con i colori il più sgargiante possibile. Ogni elemento estetico (dal colore degli indumenti, alla
tappezzeria degli interni o alla carrozzeria delle vetture) è curato nei minimi particolari e collegato cromaticamente ai
vari personaggi (il viola veste i cattivi) per rendere un effetto di straniamento (che non teme intermezzi comici),
suscitato anche dalla velocità frenetica delle auto e realtà inverosimilmente patinata.
Intrecci di citazioni a Manga (il film è ispirato all’anime giapponese “
Mach Go Go Go”) ed eroi Marvel, insieme ad
inquadrature da graphic novel concedono un’atmosfera fumettosa e cartonata, ma l’immagine non basta per creare un vero
coinvolgimento dello spettatore. L’evoluzione narrativa, che descrive il solito mondo sportivo reso marcio dal denaro
degli sponsor, contrapposto allo sguardo di Speed, pieno di valori ideali e onestà, e la sceneggiatura esageratamente
trascinata in dialoghi inutili, influiscono negativamente sul film rendendolo a tratti noioso.
DAZEROADIECI:: 6
ANDREA GUETTA