Francia, seconda metà dell’Ottocento. Una strana malattia di cui non si conoscono le cause sta sterminando le uova dei bachi da seta dall’Europa fino alla Turchia. Per salvare l’economia del sul paese, il giovane Hervè viene inviato in Giappone alla ricerca di uova sane. L’incontro con una giovane ragazza del luogo rischierà di fargli perdere tutto quello che è riuscito a guadagnarsi nella vita.
Il romanzo di Baricco non racconta una storia, ma solo le sensazioni che questa porta con se e le immagini fanno fatica a ricostruirne il percorso. Girard e la produzione internazionale provano a tradurre queste sensazioni, ma il film risulta freddo e privo di anima. Le scene girate in Francia sono insipide, con dialoghi non credibili e attori poco convincenti. Il Giappone invece splende nella visone del giovane occidentale che scopre questa terra lontana per la prima volta, ma il tutto scade nel calligrafismo. Insistita e pedante la voce narrante, che lascia nello spettatore il senso di una storia che sembra non cominciare mai.
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