Il ratto Remy è magro e pulito, non sopporta la spazzatura e adora i cibi raffinati, ha un olfatto fantastico e un’innata
capacità di mescolare i sapori tra di loro. Separato dalla sua colonia, guidata dal padre che non riesce a capire le scelte
del figlio, finisce nelle cucine del ristorante di un famoso Chef morto dopo una brutta critica. Qui stringe un’insolita
amicizia con uno sguattero incapace e timido di nome Linguini: le capacità culinarie del topo e l’aspetto umanoide di
Linguini li faranno diventare lo Chef più acclamato della città di Parigi.
Torna alla regia di un film Pixar, Brad Bird che aveva firmato il lungometraggio più adulto della consociata Disney, quel
Gli incredibili che aveva vinto un Oscar e sdoganato finalmente anche l’animazione a stelle e strisce presso un
pubblico più adulto. Anche in questo caso si punta a temi alti: i rapporti familiari, l’essere se stessi, la capacità di
farcela con le proprie forze, tipica dell’imprenditoria americana del Self Made Man. Ma è soprattutto una storia di
amicizia virile (?) fra due mondi in assoluto contrasto fra loro: uomini e topi, soprattutto all’interno di un mondo in
cui i topi non sono certo ben visti: la cucina. Questo incontro/scontro fra due mondi tanto diversi provoca la maggior
parte delle situazioni comiche, ma anche grandi tenerezze, visto che i due non si comprendono appieno, ma hanno la stessa
sensibilità.
Nel complesso un film davvero delizioso.
(Vorrei sottolineare che questa è una prima visione e che vorrei/dovrei rivedere il film alla sua uscita, in quanto
disturbata durante la proiezione dal bambino vicino a me che piangeva continuamente alla vista del topo in pericolo, cosa
che ha trasmesso angoscia anche a me e non mi ha permesso di rilassarmi a sufficienza per godere appieno del film. Quindi
il giudizio potrà subire variazioni dopo la prossima visione.)
DAZEROADIECI:: 8
DONATA SALA