Fondamentalmente è la trasposizione di un Harmony, ma devo confessare che non sarò obiettiva nel parlare di questa
scontatissima storia d’amore. Primo: perché Gerad Butler è un’apparizione divina, la cosa più bella del film, uno
spettacolo, tanto che a volte è stato difficile seguire i dialoghi. Secondo: perché ho pianto come una fontana a partire
dalla seconda scena. Ma devo anche dire che è una vera vigliaccata commentare un funerale con
Fairy tale of New York
dei Pogues, un pezzo straziante, appunto. Terzo: perché il film parla di Irlanda e di Irlandesi. E qui ritorna la nostalgia
canaglia e la lacrima che mi accompagna sempre ogni volta che l’abbandono. Il film è lo spot dell’Ufficio del Turismo
Irlandese, la scrittrice del libro è, infatti, la figlia del Primo Ministro irlandese Berti Ahern, e l’Irlanda viene
mostrata come la terra dell’amore dove tutti gli uomini sono favolosi, hanno una voce splendida e suonano la chitarra. E
non importa se Gerard Butler è scozzese e il suo amico Jeffrey Dean Morgan è nato in Louisiana.
DAZEROADIECI:: 6,5
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