Un attentato al Presidente americano raccontato da otto diversi punti di vista. Questa č l’aspettativa dello spettatore
davanti al film di Pete Travis, interpretato da un parterre di grandi star, tra cui William Hurt, Sigourney Weaver e il
sex symbol di
Lost Matthew Fox.
In realtŕ, la promessa narrativa č parzialmente disattesa in questo gioco di prospettive: gli eventi sono raccontati sempre
in maniera omniscente, introducendo ogni volta dei particolari nuovi visti dagli occhi dei diversi personaggi. Una sorta
d’inganno che innervosisce e rende la trama faticosa da sopportare.
Lontanamente ispirato all’inarrivabile mosaico di visioni contraddittorie di Rashomon (di Kurosawa) questo č per lo piů un
action movie esasperato, che coinvolge per la carica d’adrenalina degli spettacolari inseguimenti della parte
conclusiva, banalizzata, purtroppo, da un finale poco strutturato e prevedibile.
Per questioni di tutela artistica il film č stato interamente girato in Messico, nonostante l’ambientazione dichiarata sia
la Plaza Mayor di Salamanca, in Spagna.
DAZEROADIECI: 6,5
VANESSA MERATI