FUORISCHERMO

 

PIANO, SOLO
FLYER
Titolo originale: Piano, solo
Regia: Riccardo Milani
Sceneggiatura: Ivan Cotroneo, Claudio Piersanti, Sandro Petraglia, Riccardo Milani
Montaggio: Marco Spoletini
Musica: Lele Marchitelli
Fotografia: Arnaldo Catinari
Interpreti principali: Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Paola Cortellesi, Roberto De Francesco, Corso Salani, Mariella Valentini , Claudio Gioè, Sandra Ceccarelli, Konrad Podolny, Michele Placido.
Origine : Italia, 2006
Durata: 104'

FLYER Esame finale al Conservatorio di Firenze e Luca si diploma tra l’incanto e la commozione di chi lo ascolta suonare uno dei brani per solo pianoforte di Sergei Rachmaninov. Si tratta del jazzista Luca Flores, musicista dal grande talento vissuto (Palermo, 1956 - Firenze, 1995) all’ombra di un passato lacerante e di un presente ‘incomprensibile’. Ancora bambino, in Africa, vede morire la madre. Un incidente d’auto gliela porta via mentre un ‘senso di colpa’ per essere sopravvissuto e un ‘vuoto’ sempre più greve attorno cominciano a tormentarlo. La scomparsa prematura di una madre che, per quanto allora ‘poco attenta’ al figlio, forse avrebbe saputo ‘capirlo’, le assenze del padre geologo e poi la divisione dai fratelli (Heidi e Pablo a Londra, Barbara e Luca a Firenze) sono i primi ‘strappi’ per quel senso d’abbandono che crescerà sempre più fino all’insostenibile paura di cedere al dolore, ai ‘fantasmi’…alla pazzia. Il successo non manca. Scoperta la passione per jazz (un disco di Bud Powell sarà di questa rivelatore) e ‘trascinato’ nei suoi ritmi dall’entusiasmo di due ragazzi, Raffaele e Alessandro, presto si trova al fianco del grande trombettista Chet Baker. La passione per la musica e per una ragazza, Cinzia, sembrano ‘regalargli’ una vita ‘normale’, ma solo apparentemente. Distrutto dalla sua stessa sensibilità, straziato da un passato che sembra stare, paradossalmente, sempre a un passo avanti a lui, precludendo libertà e strozzando speranze verso il futuro, Luca non trova nessuna ‘consolazione’ che possa fargli sentire quel ‘perdono’ che cerca (il viaggio in Africa prima di morire cosa sarebbe senza questa ricerca? e poi, cosa rimarrebbe del rapporto padre-figlio qui raccontato al di fuori dei significati di ‘colpa’ e ‘perdono’ ?), ma che nessuno ‘può’ intendere e quel coraggio che, invece, trova nella musica, ma ‘solamente’ perché ama “…quei musicisti che suonano ogni nota come se fosse l’ultima” e perché, allora, solo suonando di queste note Luca saprà abbandonare anche il padre. Oltre, “il linguaggio dell’anima”, la musica, forse (per Luca) non avrebbe saputo trovare più abbastanza vita per fingere quel “come se”.
DAZEROADIECI:: 7,5
ERICA BUZZOERICA BUZZO