Titolo originale:Paradise now Regia:Hany Abu-Assad Sceneggiatura:Hany Abu-Assad, Bero Beyer, Pierre Hodgson Montaggio:Sander Vos Musica:Jina Sumedi Fotografia:Antoine Héberlé Interpreti principali: Kais Nashef, Ali Suliman, Lubna Azabal, Amer Hlehel, Hiam Abbass, Ashraf Barhom Origine :Francia / Germania / Olanda / Israele, 2005 Durata: 88'
Colore
Ventiquattrore nella vita di due kamikaze palestinesi alla vigilia di un’azione suicida. Abu-Assad affronta quello che per
noi occidentali rimane un mistero insolubile: cosa passa nella mente di un uomo disposto a sacrificare la propria vita per
annientarne altre, con finalità politico-religiose. Lo fa con uno stile insieme distaccato e partecipe, assistendo e
descrivendo le dinamiche psicologiche che agitano i due protagonisti, alternativamente determinati o rosi dai dubbi nel
corso delle ore cruciali. Un film necessario, non per capire, che sarebbe troppo, ma per cominciare ad accorciare le
distanze verso la comprensione. Abu-Assad è abilissimo nel tenere alta la tensione e nel dire cose importanti con poche
rapide e semplici immagini: vedi l’istruttore kamikaze che addenta la focaccia mentre si gira il video del testamento del
martire, o le inquadrature delle architetture opulente e dei cartelloni pubblicitari che i due terroristi, arrivando in
macchina a Tel Aviv dal desolato campo profughi in cui vivono, osservano dal basso. MAURO CARON