OXFORD MURDERS - TEOREMA DI UN DELITTO
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Titolo originale: The Oxford Murders
Regia: Álex De la Iglesia
Sceneggiatura: Alex de La Iglesia, Jorge Guerricaechevarrìa
Montaggio: Alejandro Làzaro
Musica: Roque Banos
Fotografia: Kiko de La Rica
Interpreti principali: Elijah Wood, John Hurt, Leonor Waitling, Julie Cox, Burn Gorman, Anna Massey, Jim Carter, Charlotte Asprey
Origine : Spagna / Francia, 2008
Durata: 110'
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Martin è un giovane studente di matematica che spera di scrivere la propria tesi con il più importante professore di Oxford,
Arthur Seldon: sarà una serie di delitti ad intrecciare le loro vite, in un’indagine alla ricerca del colpevole.
L’induzione-deduzione Sherlockolmsiana sembra farsi sentire più che mai in un film dove sono gli stessi protagonisti a
parlare di casualità e calcolo che dominano le nostre vite: Martin è la personificazione dell’indagine matematica e Seldon
della casualità, l’uno in continuo contrasto con l’altro in qualsiasi situazione (anche con le donne).
Il film procede avvolgendo lo spettatore nell’indagine-gioco intellettuale alla Christie, intrigandolo per questo, ma forse
anche più sconfinando in una riflessione sulla instabilità di tutta la realtà che ci circonda.
La Detection del colpevole realizzatasi solo a livello conoscitivo, senza vere conseguenze pratiche, non solo, non ricompone
per niente l’ordine iniziale, rotto dal delitto, ma si adatta in questo modo ad una contemporaneità caotica ormai lontana
da Conan Doyle, dove quell’ ordine razional-matematico non è più ricomponibile perché ormai tutti “casualmente“ (anche “per
un piccolo battito d’ali”) potrebbero essere i colpevoli.
Interessanti le citazioni ad Hitchcock, e in particolare il piano-sequenza che conduce alla prima vittima: ripresa che,
guarda caso, rimane anche quella, per definizione “calcolata nei dettagli”.
DAZEROADIECI:: 7
ANDREA GUETTA
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