FUORISCHERMO

 

NON BUSSARE ALLA MIA PORTA
FLYER
Regia: Wim Wenders
Sceneggiatura: Sam Shepard
Fotografia:Franz Lustig
Montaggio: Peter Przygodda, Oli Weiss
Musica: T-Bone Burnett
Interpreti principali: Sam Shepard, Jessica Lange, Tim Roth, Gabriel Mann, Sarah Polley, Fairuza Balk, Eva Marie Saint
Origine : Germania / Usa, 2005
Durata: 122'
Colore






FLYER Wenders e Shepard si rincontrano dagli ormai lontani tempi di Paris Texas. Il primo ci mette la ricerca reciproca padri-figli che segna il suo cinema da Alice nelle città sino a La terra dell’abbondanza, il secondo il fantasma del West (che è stato anche uno dei titoli di lavorazione del film). La storia non riesce ad appassionare più di tanto; ma la mobile cinepresa di Wenders e la luminosissima fotografia di Franz Lustig più che riprendere sembrano dipingere un affascinante, cristallino ritratto pittorico iperrealista del paesaggio americano, dalla wilderness protagonista di tanto cinema western classico nel prologo sino agli scorci urbani hooperiani in cui è ambientata la parte principale del film.
MAURO CARON


FLYER Viaggio nell’uomo, nel cinema e nell’America. Wenders riscopre Shepard (qui anche sceneggiatore) e riapre il baule del passato. Il cowboy salta sul suo cavallo e scappa dal suo presente, in cerca di un nuovo futuro. Ma troverà un nuovo passato. Come in Land of plenty Wenders affronta il tema padre-figlio. Più avvincente e interessante la parte “on the road”. La scoperta del figlio frena il fascino di Shepard e le intuizioni di Wenders. A tratti televisivo, il finale si riscatta grazie all’intervento di Tim Roth e ancora una volta all’inizo di un nuovo viaggio. Un bivio. Una luce. Splendida colonna sonora (come sempre). Stuzzicante rappresentazione metacinematografica.
MATTEO MAZZA