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Titolo originale: Milk
Regia: Gus Van Sant
Sceneggiatura: Dustin Lance Black
Montaggio: Gus Van Sant, Elliot Graham
Musica: Danny Elfman
Fotografia: Harris Savides
Interpreti principali: Sean Penn, Emile Hirsch, James Franco, Josh Brolin, Diego Luna, Brandon Boyce, Kelvin Yu, Lucas Grabeel, Alison Pill, Victor Garber, Denis O'Hare, Howard Rosenman, Stephen Spinella, Peter Jason, Carol Ruth Silver
Origine : USA 2008
Durata: 128 Min
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Milk si specchia un po’ nei connotati del suo omonimo protagonista, l’attivista Harvey Milk assassinato con un proiettile la mattinata del 27 novembre 1978, cioè sembra un film un po’ spaccone e un po’ tenero, molto classico, che alla fine, forse, è costretto dentro certi schemi. Nello specifico Gus Van Sant abbandona le atmosfere pesanti e rarefatte, lascia un attimo da parte il cinema minimalista e le storie di estrema emarginazione e sceglie una chiave più accessibile per essere a sua volta più accessibile (anche se, pure qui, si possono rintracciare i punti chiave del discorso cinematografico di Van Sant come la morte, l’omosessualità, la solitudine…). Dalle dichiarazioni dello stesso Van Sant, «io ambivo a costruire la parabola esistenziale di un personaggio poliedrico, non solo di un attivista liberal», si evince che le intenzioni non si fermano ad un solo livello. Vanno molto oltre. Si dirigono verso percorsi estremamente significativi e assolutamente sovversivi. Ciò che si rintraccia nelle parole di Harvey Milk è un messaggio di hope and change che proietta l’uomo, ma tutti gli uomini, verso la verità. Non solo. Milk è a tutti gli effetti un’attivista che è omosessuale ma ottiene voti promettendo assistenza agli emarginati, cioè ai poveri, agli anziani, a quelli soli, a quelli discriminati, in altre parole agli ultimi. Si sente un ultimo ma non resta ultimo. Offre una grande lezione di speranza che dovrebbe accendere l’entusiasmo delle giovani generazioni e riaccendere quello spento di chi si sente sconfitto e deluso.
DAZEROADIECI:: 7,5
MATTEO MAZZA
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