Chissà cosa ha spinto i distributori italiani a far uscire nelle sale questa romantica commedia natalizia il 9 febbraio? Forse per sfruttare meglio San Valentino? Ma le storie di Amanda e Iris si svolgono proprio a Natale: sono le feste natalizia che fanno capire loro la necessità di allontanarsi dal loro ambiente per cercare risposte altrove, in una vita diversa. Ma non basta una casa diversa a farti sentire diversa. Come sperimenta Amanda nel piccola cottage di Iris, che su internet smembrava un amore ma poi viverci è tutta altra vicenda, e così isolato poi. Va bene la scelta distare lontano dagli uomini, ma non lontano dall’intero genere umano. Così non stupisce che l’impulsiva Amanda salti tra le braccia di Jude Law che bussa alla porta, mentre la schiva Iris ci metta l’intero film a scaricare l’uomo a cui la lega una relazione distruttiva e ad accorgersi della discreta presenza di Jack Black.
Una commedia sentimentale dedicata soprattutto alla donne, in cui gli uomini sono dei mascalzoni di cui bisogna sempre dubitare, anche se ti fanno battere forte il cuore.
Nella commedia si innesta anche un omaggio alla settima arte: Amanda è proprietaria di una casa di produzione di trailer cinematografici,che la ossessionano durante tutto il film, il suo amico Miles è un compositore di colonne sonore, e il vecchio vicino di casa è uno sceneggiatore in pensione. Ed è a lui che guarda con nostalgia Nancy Meyers, per raccontare di un modo di fare cinema che non c’è più, in cui si aveva cura per tutti i dettagli, in cui “non uscivano 25 film in un week end, ma in un anno” (cito a memoria) ed è proprio Arthur il mentore di cui Iris ha bisogno per liberarsi delle sue insicurezze e per vivere una vita da “protagonista”.
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DONATA SALA

Amanda (Cameron Diaz) e Iris (Kate Winslet) stressate da un cuore troppo spesso spezzato, si scambiano casa. Lei è bionda, vive in una mega villa a Los Angeles ed è la proprietaria di una casa di produzione di trailer cinematografici; lei è rossiccia, vive in un cottage poco fuori Londra e fa la giornalista. Le carte mescolate raddrizzeranno le strade sentimentali delle due donne. Oltre al discorso sul genere affrontato (la commedia sentimentale, chic e snob, cult e revival) che di per sè basta per trascorrere un paio d'ore divertenti e spensierate, Nancy Meyers dedica molta attenzione alla sceneggiatura. Non è perfetta, certo, ma riesce a dar sfogo a molte pulsioni nascoste nei personaggi, solo immaginate fino ad un'attimo prima che vengano pronunciate. La regista strizza l'occhio al passato non solo attraverso Eli Wallach, e al Cinema con gli attributi, ma pure con la scelta della parole giuste al momento giusto. Insomma, da uno script elementare e semplice è riuscita a ricavare uno scambio di vite furbetto ma anche sincero. Mai malizioso o truffaldino.
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MATTEO MAZZA