Costato un lungo periodo di riprese a chissaquantigradisottozero,
La marcia dei pinguini descrive il pazzesco
metodo riproduttivo del pinguino imperatore, costretto a marce forzate sulla banchina, a defatiganti digiuni, a combattere
per la sopravvivenza delle uova e dei pulcini con il gelo e con gli uccelli predatori. Tra immagini di grande bellezza si
parla di individuo e di specie, di dedizione assoluta, di vita e di morte, di amore e di morte, di nascita e di morte.
Malgrado l’accattivante voce di Fiorello, non proprio gli argomenti ideali per gli spettatori più piccoli. O no?
MAURO CARON