L'ALLENATORE NEL PALLONE 2
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Titolo originale: L’allenatore nel pallone 2
Regia: Sergio Martino
Sceneggiatura: Lino Banfi, Luca Biglione, Romolo Guerrieri, Sergio Martino, Luciano Martino, Franco Verucci
Montaggio: Alberto Moriani, Eugenio Alabasio, Alessandro Cerquetti
Musica: Amedeo Minghi
Fotografia: Bruno Cascio
Interpreti principali: Lino Banfi, Giuliana Calandra, Biagio Izzo, Stefania Spugnini, Alessandro Bonanni, Anna Falchi
Origine : Italia, 2007
Durata: 112'
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L’Italia degli stereotipi è tutta qui: calcio, pizza e mandolino. Lino Banfi è invecchiato, ha perso quell’aura di
trasgressione che si portava dietro prima di vestire i panni di Nonno Libero e il film crea un’operazione nostalgia. In
fondo questo è il motivo per cui il film è stato fatto: cavalcare il successo anche presso le nuove generazioni, quelle
che non hanno potuto vederlo al cinema nel 1984. Forse ci sarà pure chi cercherà di trarre da questo film una qualche
sociologia sul recupero di un cinema della nostalgia sulla falsariga di Eccezzziunale veramente capitolo secondo me
e di Febbre da cavallo – La mandrakata, ma in realtà ogni recensione di questo film è inutile. Non dirà niente a
nessuno, e malgrado la pochezza del mezzo cinema, sarà un cult. Scommettiamo?
DAZEROADIECI:: n.c.
DONATA SALA
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A chi aveva nostalgia. A chi aveva curiosità. A chi voleva scoprire. A ciascuno il suo. A ciascuno Oronzo Canà. Poche
risate, molti sbadigli. Si tratta di un allenatore nel pallone diverso, degli anni ’80 che si giocava su un’altra comicità.
Qui ci sono volti più giovani e freschi, bei ricordi (o illusione di un bel ricordo) che rischiano di essere intaccati
dalla fredda tristezza, dalla prevedibilità, dal “già visto” che qui viene infelicemente attualizzato. Tifosi della
Longobarda, Serie A non meritata. Anche se le sale si riempiranno.
DAZEROADIECI:: 4
ELENA CATANIA
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Canà torna a calpestare l’erba dell’Olimpico e l’atmosfera del calcio italiano. Dopo 25 anni si riforma la coppia Sergio
Martino – Lino Banfi per ridare vita al personaggio più amato dai tifosi: il mitico Oronzo Canà. Non c’è più il 5-5-5, ora
c’è lo schema a farfallina. Non c’è più Biscardi, ora c’è la D’Amico (e meno male). Non c’è più un sacco di spontaneità e
si vede. Un’operazione di simpamarketing colossale, organizzata soprattutto per far prendere un po’ meno sul serio il
calcio di oggi dove i calciatori sono attori in campo e fuori come i loro presidenti e dirigenti. Se fosse così e, se
veramente il pubblico di Canà andasse allo stadio con la voglia di divertirsi e basta, allora il tentativo andrebbe a buon
fine. Ma questo è comunque un film. E non fa ridere. Quindi, come nel caso di Eccezzziunale veramente, tanto di cappello
all’idea originale. E basta.
DAZEROADIECI:: 5
MATTEO MAZZA
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