Barbara Covett (Judi Dench) è un’anziana professoressa rigorosa e frustrata, Sheba Hart (Cate Blanchett) una giovane collega estrosa e fragile. Quando Sheba cede alle lusinghe di uno studente quindicenne, Barbara promette di non denunciarla ma anzi la copre. Tra le due s'instaura una maliziosa complicità gestita dalla decana, che tiene in scacco la trasognata collega per trarne un affetto sul crinale di un tenero, incestuoso erotismo. Ma al primo sgarro di Sheba, Barbara si vendica e la vicenda finisce in dramma. Nel Diario di uno scandalo ci sono spessore narrativo, credibilità, realismo, indagine psicologica, suspense, equilibrio etico. Dench e soprattutto Blanchett brillanti e quasi mai prolisse, nonostante il deliberato protagonismo. La sceneggiatura e la regia non hanno paura di scoprirsi, non temono giudizi morali e dimostrano, ancora una volta, che le storie femminili (ma non necessariamente “al femminile”) sovrastano le scazzottate e le pistole degli omologhi maschietti. Peccato per il finale dalla nuance hollywoodiana.
DAZEROADIECI: 8
SAMUEL COGLIATI