Nonostante la pronuncia del titolo in inglese suggerisca la traduzione italiana “film di serie b”, risulta vinta la sfida
della DreamWorks che, a distanza di dieci anni dal primo tentativo
Z la formica (1998), torna a raccontarci le
imprese di un coraggioso insetto.
In questa storia d’amicizia tra una giovane ape e una fioraia vi è anche una morale ecologico-altruista, sebbene sia un po’
oscurata da una sceneggiatura che privilegia divertimento e satira. Dietro ad una vena così pungente si trova Jerry
Seinfeld, comico famoso in U.S.A. soprattutto per la longevità della sit-com che porta il suo nome. Dal punto di vista
tecnico, la casa di produzione di Spielberg resta lontana anni luce dai prodigiosi effetti tecnici della storica rivale
Pixar, ma comunque confeziona un prodotto graficamente curato e molto divertente. Un piccolo neo: qui anche i fuchi maschi
hanno il pungiglione, mentre nella realtà ne sono dotate solo le femmine. Perché? Godibilissima la strizzata d’occhio al
mondo degli adulti con le brillanti parodie di Ray Liotta e Sting, o degli ironici riferimenti a
Il Laureato e
L’aereo più pazzo del mondo.
DAZEROADIECI: 7
VANESSA MERATI