Giorgio Pellegrini, dopo anni vissuti da terrorista e guerrigliero, cerca in tutti i modi di ricostruirsi un’esistenza
dignitosa. Il cammino della redenzione sembra essere però interminabile e pieno di insidie.
Ritorno al cinema per Michele Soavi, che dopo
DellaMorte DellAmore si è dedicato a lavori televisivi. Il regista
milanese, discepolo di Dario Argento, divenuto famoso sul finire degli anni ottanta con titoli horror-cult (
Deliria, La
chiesa, La setta), propone una riflessione molto personale sulla società contemporanea attraverso la mescolanza di
tante forme, tutte appartenenti alla letteratura noir o al cinema che ha riflesso (e riflettuto su) questo genere. Soavi
gioca col noir e bagna di acqua sporca il proprio protagonista che tenta di redimersi. I contorni del fumetto, la
riflessione sul Male, le atmosfere dark e i luoghi fetidi come le persone fanno di questo film un oggetto curioso, a tratti
divertente. L’intenzione di scagliarsi contro la società degli uomini di potere non ha, però, sempre la stessa efficacia.
A volte, causa l’eccessiva densità, rischia di esplodere, spappolandosi.
MATTEO MAZZA