Kim Rossi Stuart, attore bello e intelligente, sembra aver preso spunto facendone tesoro da alcune sue interpretazioni (Senza pelle, Le chiavi di casa), per comporre temi e sensibilità del suo esordio dietro la macchina da presa. Pienamente riuscito. Il racconto di Tommaso e della sua famiglia (il padre, cameraman dal carattere difficile; la sorella, adolescente in pieno tempesta ormonale; la madre, che funesta la vita famigliare con continui abbandoni e altrettanto traumatici e melodrammatici rientri) è narrata con mano sicura e nello stesso tempo delicata. Uno dei pregi del film è anche quello di gettare numerose esche narrative (l’amicizia con il ragazzino ricco, il compagno di scuola “difficile”, il primo amore, le pericolose passeggiate sui tetti, la possibilità di un esito tragico delle vicende dei genitori, ecc.), senza mai cedere alla tentazione della soluzione più facile e spettacolare: sono e rimangono i fatti della vita, con il loro sapore di verità, tasselli di una crescita difficile e dolorosa verso una maturità da conquistare giorno per giorno. Di bravura eccezionale il giovane interprete Alessandro Morace, al suo esordio sullo schermo; e una nota di merito anche alla Bobulova, che aggira la propria bellezza per farsi carico di tutta la sgradevolezza del suo personaggio.
MAURO CARON