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AMERICAN GANGSTER
FLYER
Titolo originale: American Gangster
Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura: Steven Zaillian, da un articolo di Mark Jacobson
Montaggio: Pietro Scalia
Musica: Marc Streitenfeld
Effetti: Sully Jacome-Wilkes, Igor Lodeiro, Doug Cooper
Interpreti principali: Denzel Washington, Russell Crowe, Josh Brolin, Cuba Gooding Jr., Chiwetel Ejiofor, Carla Gugino, John Hawkes, Edwin Freeman, Jason Furlani
Origine : USA, 2007
Durata: 151'

FLYER E così, il primo scarface nero della storia del cinema è quello di Ridley Scott, che si cimenta in un gangster movie basato su una storia autentica. Frank Lucas, mitico re del traffico di eroina nella Harlem degli anni ‘70, da autista diventa un vero e proprio businessman, braccato senza tregua dall’integerrimo Richie Roberts, unico detective onesto in una New York sporca e corrotta. Dopo Virtuosity, semisconosciuto film della metà degli anni ’90, si riforma la coppia Denzel Washington-Russell Crowe, nella quale il primo brilla particolarmente: granitico ed elegante. Duello antropologico mirabilmente raccontato con ritmo dinamico e travolgente che gioca con i codici del gangs movie e grazie al montaggio parallelo ingenera la sensazione di assistere a due film distinti che s’intrecciano perfettamente tra loro e in cui i protagonisti vivono vite opposte, ma eticamente speculari. Due nomination all’Oscar: migliori scenografie e per Ruby Dee (attrice feticcio di Spike Lee, Fa la cosa giusta, Jungle Fever) candidata come miglior attrice non protagonista che qui veste i panni della madre dello spietato boss.
DAZEROADIECI: 8,5
VANESSA MERATIVANESSA MERATI


FLYER Non sono un grande estimatore di Ridley Scott (probabilmente il regista più sopravvalutato della postmodernità, così come il suo presunto capolavoro Blade Runner), ma questo The Return of Superfly è - con Alien - forse il suo film migliore. Nei 157 minuti che servono per raccontare le vite parallele di Frank Lucas (un gangster nero che scala il potere del narcotraffico newyorkese sfruttando un insospettato canale d'importazione vietnamita) e Richie Robert (il poliziotto tutto d'un pezzo della narcotici che suo malgrado si troverà a incastrarlo), il regista inglese è infatti di una misura straordinaria: il linguaggio asciutto e funzionale (mai virtuosistico, come di rado gli capita) è tutto al servizio di una storia serrata e di un plot avvicente, scandito dai meccanismi ad orologeria del montaggio parallelo. Ne esce un film d'atmosfera (notevole la ricostruzione dei quartieri newyorkesi più degradati tra la fine degli anni Sessanta e il primo scorcio dei Settanta, magnifica la fotografia di Harris Savides) e di personaggi a tutto tondo (di rilievo la sceneggiatura di Steven Zaillian), cui giovano le interpretazioni sorvegliatissime dei due divi (perfetto Denzel Washington, che supera il già notevole ruolo di Training Day, ottimo Russell Crowe nella sua parte migliore dopo Insider) e di un gruppo di comprimari all'altezza, tra cui spiccano Josh Brolin (un poliziotto duro e corrotto), RZA (già visto in Coffe e Cigarettes) nel ruolo di Jones, uno delle "banda" di Richie, e Ruby Dee (la madre di Lucas). Superiore a The Departed (American Gangster è il film che Scorsese non riesce più a girare da una decina d'anni), sulle tracce di Heat (ma meno memorabile), con qualcosa che lo apparenta a Zodiac nello stile (il direttore della fotografia è lo stesso). D'antologia la sequenza dell'assalto alle case popolari per stanare il quartier generale della droga.
DAZEROADIECI:: 8
MASSIMO ZANICHELLIMASSIMO ZANICHELLI